CHE COSA CARATTERIZZA L'AREA DEL GOLFO PERSICO?
Il territorio dell’Asia arabica è un tavolato digradante a nord verso la Mesopotamia e a est verso il Golfo Persico. La vetta principale è l’Hadur Shaykh, nello Yemen. L’interno della regione è montuoso e caratterizzato da deserti sabbiosi. Le uniche zone fertili sono quelle costiere e la vallata compresa tra Tigri ed Eufrate. Questi due fiumi prima di sfociare nel Golfo Persico si uniscono formando lo Shatt al-Arab. Anche il territorio dell’Iran è formato da tavolati desertici o steppici e da alte catene montuose. Il clima è generalmente arido e a causa della povertà di precipitazioni sono pochi i corsi d’acqua a carattere perenne come il Tigri e l’Eufrate. Si incontrano invece uidian, nelle vicinanze dei quali è possibile trovare pozzi e oasi e praticare attività agricole.
In Iran il clima è caratterizzato da notevoli escursioni termiche; le precipitazioni sono concentrate sui rilievi dove può cadere anche la neve. Nel Golfo Persico le temperature sono particolarmente elevate, questa infatti è una delle più calde zone del pianeta. Gli ambienti naturali prevalenti sono la steppa e il deserto. Tutta l’area è interessata da fenomeni sismici e vulcanici.
L’area del Golfo Persico ha visto nascere e svilupparsi civiltà diverse come il Regno di Saba. In Iraq, l’antica Mesopotamia , si susseguirono, a partire dal IV millennio a.C., le civiltà dei sumeri, degli assiri, dei babilonesi e dei persiani. La regione iranica fu dominata dai persiani fin dal VI secolo a. C. e il loro potente impero fu assoggettato da Alessandro Magno nel 331 a.C.
Con l’avvento di Maometto, nel VII secolo, la penisola arabica conobbe un’unità politica e religiosa sotto la religione islamica. Alla sua morte i successori estesero il loro potere militare e crearono un vasto impero arabo esteso dall’Asia medio-orientale fino alla Spagna.
L'area del Golfo Persico non presenta una popolazione omogenea: la penisola arabica è abitata prevalentemente da arabi con minoranze armene e curde,
mentre l'Iran è popolato da diversi gruppi etnici tra cui persiani, afghani, azerbaigiani, curdi, hazari, uzbeki, arabi e turchi.
La lingua rispecchia la distribuzione etnica e la maggioranza della popolazione professa l'islamismo anche se la divisione tra la maggioranza sunnita araba e quella sciita iraniana è alla base di forti contrasti.
La regione è scarsamente popolata: le maggiori concentrazioni demografiche si registrano lungo le coste, nelle città, nelle oasi e nella Mesopotamia.
Le città principali sono Teheran, capitale dell'Iran e Baghdad, capitale dell'Iraq.
Nonostante la natura inospitale e la povertà diffusa la popolazione è in crescita anche se si stanno avviando politiche per limitare il numero dei figli per coppia.
La scoperta di giacimenti di petrolio ha trasformato l'economia di molti paesi del Golfo Persico per cui il petrolio rappresenta oggi la principale fonte di ricchezza. In particolare, nella penisola arabica, si trova il 40% delle riserve mondiali di greggio. Lo sfruttamento dei pozzi di petrolio però va raramente a vantaggio della popolazione; infatti i giacimenti sono oggi spesso proprietà di sceicchi o di gruppi di potere locali mentre prima erano monopolio delle multinazionali occidentali. L'agricoltura e l'allevamento restano perciò le attività economiche prevalenti nonostante l'aridità del clima.
In Mesopotamia si coltivano cereali, datteri, tabacco, sesamo, nelle oasi palma da datteri, frutta e cereali e sulle coste cotone e banani, riso e canna da zucchero; caffè nello Yemen.
In tutta la regione è praticata la pastorizia nomade di ovini, cammelli e cavalli arabi.
All'allevamento ovino sono collegate la lavorazione della lana e la produzione di tappeti.
L'industria è poco sviluppata.
La lingua rispecchia la distribuzione etnica e la maggioranza della popolazione professa l'islamismo anche se la divisione tra la maggioranza sunnita araba e quella sciita iraniana è alla base di forti contrasti.
La regione è scarsamente popolata: le maggiori concentrazioni demografiche si registrano lungo le coste, nelle città, nelle oasi e nella Mesopotamia.
Le città principali sono Teheran, capitale dell'Iran e Baghdad, capitale dell'Iraq.
Nonostante la natura inospitale e la povertà diffusa la popolazione è in crescita anche se si stanno avviando politiche per limitare il numero dei figli per coppia.
La scoperta di giacimenti di petrolio ha trasformato l'economia di molti paesi del Golfo Persico per cui il petrolio rappresenta oggi la principale fonte di ricchezza. In particolare, nella penisola arabica, si trova il 40% delle riserve mondiali di greggio. Lo sfruttamento dei pozzi di petrolio però va raramente a vantaggio della popolazione; infatti i giacimenti sono oggi spesso proprietà di sceicchi o di gruppi di potere locali mentre prima erano monopolio delle multinazionali occidentali. L'agricoltura e l'allevamento restano perciò le attività economiche prevalenti nonostante l'aridità del clima.
In Mesopotamia si coltivano cereali, datteri, tabacco, sesamo, nelle oasi palma da datteri, frutta e cereali e sulle coste cotone e banani, riso e canna da zucchero; caffè nello Yemen.
In tutta la regione è praticata la pastorizia nomade di ovini, cammelli e cavalli arabi.
All'allevamento ovino sono collegate la lavorazione della lana e la produzione di tappeti.
L'industria è poco sviluppata.