CHE COSA CARATTERIZZA L'AMERICA SETTENTRIONALE? 

L'America settentrionale è formata da Canada e Stati Uniti.
Il territorio si sviluppa intorno allo Scudo Canadese, un tavolato non molto alto che prosegue nelle Grandi Pianure statunitensi e nel bassopiano del Golfo del Messico. Lungo le coste si trovano le principali catene montuose. Tra Canada e Stati Uniti si trovano i cinque Grandi Laghi. La rete fluviale è estesa; i fiumi più importanti sono il San Lorenzo e il Mississippi.
Il clima, polare e subpolare al nord, copre il terreno di ghiaccio e tundra. Verso sud diventa continentale freddo (foreste di latifoglie e conifere), temperato (praterie) e quindi tropicale (ambiente mediterraneo).
Prima dell'arrivo degli europei l'America settentrionale era abitata da nuclei tribali diversi. Tra Cinquecento e Seicento ebbe inizio la colonizzazione europea. Gli spagnoli si stabilirono in Florida, California, Arizona, New Mexico e Texas; gli inglesi occuparono la costa atlantica centrale; i francesi si diressero verso la regione dei Grandi Laghi e poi a sud nella Louisiana. Nel 1783 nacquero gli Stati Uniti d'America e nel 1848 il nuovo stato acquisì tutti gli antichi territori spagnoli. Nel frattempo si era aperta la conquista dell'ovest. L'arrivo di immigrati ha creato nei paesi dell'America del Nord società multirazziali, in cui alla cultura europea si affiancano quella asiatica e quella latino-americana; negli Stati Uniti è numerosa, inoltre, la popolazione nera, discendente dagli schiavi. La maggior parte della popolazione vive in grandi città sviluppatesi tra il XIX e il XX secolo. La distribuzione delle lingue riflette la storia e la composizione della popolazione: negli USA la lingua ufficiale è l'inglese, ma sono diffuse tutte le lingue delle diverse comunità di immigrati. In Canada sono ufficiali l'inglese e il francese. 
L'America settentrionale dispone di grandi risorse naturali. In agricoltura la voce principale è la produzione di cereali, grazie alle enormi estensioni di monocolture meccanizzate. La produzione di legname si concentra soprattutto in Canada, nel nord della costa del Pacifico, in Florida e nell'area del Golfo del Messico. Grazie alla disponibilità di materie prime e risorse energetiche si è sviluppata un'industria florida e differenziata. Il terziario è diventato in breve il settore economico più produttivo e col maggior numero di addetti. 
Nel Nordamerica si è affermata negli ultimi anni la new economy. Si tratta di un sistema fondato su attività che hanno come centro l'informatizzazione, l'automatizzazione e la globalizzazione dei mercati. 
Si basa sull'individuazione e sulla creazione di nuove esigenze a cui si cerca di dare risposte rapide ed efficaci. I cardini intorno a cui si è sviluppato questo nuovo tipo di economia sono Internet e le attività di ricerca in tutti i campi tecnologici e scientifici. 

CHE COSA CARATTERIZZA L'AMERICA CARAIBICA E IL MESSICO? 

L'America caraibica e il Messico si estendono a nord e a sud del Tropico del Cancro. Quest'area comprende una regione continentale e una regione insulare. Della prima fanno parte il Messico e gli stati dell'istmo; la seconda comprende gli arcipelaghi delle Antille e delle Bahama e le isole di Trinidad e Tobago.
I paesi continentali sono attraversati da un'ossatura montuosa, interrotta a sud dai laghi Managua e Nicaragua. Le coste sono formate da una fascia pianeggiante, stretta sul Pacifico, più ampia sul lato bagnato dal Mar dei Caraibi.
I fiumi sono brevi e tumultuosi verso il Pacifico, più lunghi sul versante opposto.
Le Antille sono in prevalenza montuose; solo Cuba è in gran parte pianeggiante. La regione è caratterizzata dalla presenza di numerosi vulcani e da un'intensa sismicità.
II clima è tropicale, arido sul versante pacifico e caldo umido su quello atlantico. Le altitudini elevate creano aree di clima temperato o freddo. Sui Caraibi i venti alisei rendono più piovosi i versanti delle isole a loro esposti. Il Mar dei Caraibi è uno dei più caldi della Terra. Gli ambienti naturali prevalenti sono la foresta tropicale (regione dell'Istmo, isole e costa orientale del Messico) e vaste aree desertiche e steppose (Messico del nord). Anticamente, in America centrale si svilupparono le civiltà dei toltechi, degli aztechi e dei maya. Dal Cinquecento la regione diventò terra di conquista europea. Dopo l'indipendenza, l'area entrò nella sfera di influenza degli USA. Quasi ovunque si susseguirono dittature militari e colpi di stato.
La composizione etnica è molto varia a causa delle vicende storiche dei singoli territori. Ci sono principalmente quattro componenti: i discendenti dei coloni europei (spagnoli, francesi, inglesi e olandesi), popolazioni nere di origine africana (giunte in America per lavorare come schiavi nelle piantagioni), popoli asiatici (discendenti degli asiatici giunti come manodopera salariata dopo l'abolizione della schiavitù).
A questi componenti si sono aggiunte le migrazioni degli ultimi due secoli. Nella regione continentale oggi prevale la popolazione di sangue misto europeo-amerindio (meticci), mentre gli abitanti delle isole sono prevalentemente neri, discendenti degli schiavi africani. Meno numerosi sono i creoli e i mulatti. 
La popolazione si concentra nelle pianure della costa pacifica e sugli altopiani. La densità di abitanti è abbastanza elevata; Città del Messico è la metropoli più popolosa. 
Le lingue ufficiali sono quelle dei colonizzatori ma sono diffusi anche idiomi amerindi. La religione maggiormente diffusa è quella cattolica, seguita da quella protestante. 
In tutta l'area l'economia è arretrata e condizionata dall'influenza statunitense. Tra le principali risorse vi è l'agricoltura di piantagione. Solo in Messico, Costa Rica e Trinidad e Tobago l'industria ha avuto un discreto sviluppo grazie alle risorse del sottosuolo e a capitali esteri. Una fonte di reddito importante è rappresentata dal transito marittimo nel canale di Panamà, mentre grandi aspettative sono riposte nel turismo.