CHE COSA SI INTENDE PER "DISORDINE MONDIALE"?

PERCHÉ SI DIFFONDE IL TERRORISMO?
La globalizzazione ha presentato il modello di vita occidentale come l'unico possibile. Ciò ha provocato la reazione delle popolazioni che, pur apprezzando i vantaggi della modernità, non intendono rinunciare alla propria cultura.
Il fondamentalismo religioso (in particolare quello islamico) è diventato il simbolo più estremo di questa reazione, che considera l'Occidente un nemico da combattere.
Questa è l'origine di una nuova stagione, quella del terrorismo internazionale che è iniziata l'11 settembre 2001 con l'attacco alle Torri Gemelle di New York a opera di un gruppo di terroristi islamici. Inoltre la diffusione nella società della xenofobia peggiora la situazione.
CHE COSA SONO LE GUERRE ASIMMETRICHE?
Una caratteristica dell'attuale disordine mondiale sono le guerre asimmetriche, ovvero lo scontro tra due forze non uguali. Questo determina nei più deboli la necessità di utilizzare strumenti come il terrorismo, il sabotaggio e la guerriglia, in grado di produrre risultati enormi senza grandi risorse economiche e tecniche. Di conseguenza i più forti per vincere dovrebbero sterminare il nemico fino all'ultimo uomo, mentre ai più deboli per vincere basta non perdere. Nelle guerre tradizionali due eserciti si fronteggiavano fino a che uno prevaleva; nelle guerre asimmetriche invece il conflitto tende a durare all'infinito. 

PERCHÉ IL DISORDINE GENERA INSICUREZZA?
L'insicurezza è legata non solo al terrorismo, ma anche ai danni inflitti al pianeta dall'industrializzazione e dall'inquinamento, dall'estrema povertà, dal diffondersi di nuove malattie e persino dai virus informatici, che attraverso Internet si propagano in poche ore e mettono in evidenza la dipendenza della nostra società dai computer. 

COME SI PUÒ RICERCARE LA PACE?

CHE COSA SONO LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI?
Gli stati più potenti non sono in grado, da soli, di mantenere la pace. Solo le organizzazioni internazionali potrebbero riuscirci. E infatti fu proprio una tragedia terribile come la seconda guerra mondiale (1939-1945) a rendere evidente la necessità di un'istituzione internazionale in grado di prevenire ed eventualmente bloccare i conflitti fra gli stati. Così nel 1945 fu fondata l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) con l'iniziale adesione di 50 paesi. Oggi vi aderiscono quasi tutti gli stati indipendenti. L'ONU ha sede a New York.
Le più importanti organizzazioni internazionali collegate all'ONU sono: la FAO, che si occupa di agricoltura; l'OMS, che si occupa di sanità; l'UNESCO e l'UNICEF, che si occupano rispettivamente di educazione e di infanzia.
QUALI SONO GLI INTERVENTI POSSIBILI PER GARANTIRE LA PACE?
Per mettere pace in caso di conflitti, l'ONU può avvalersi di speciali forze armate, i cosiddetti "Caschi blu"
(dal colore degli elmetti indossati dai soldati). Le azioni messe in atto servono sia a "imporre" la pace (in inglese peace-enforcement), sia a mantenerla (in inglese peace-keeping).
COME SI POSSONO DIFENDERE I DIRITTI UMANI?
Nel mondo i diritti delle persone non sono sempre rispettati, soprattutto negli stati retti da dittature.
Si tratta per lo più di paesi in via di sviluppo, i cui governi negano i diritti umani per salvaguardare privilegi politici ed economici.
Neppure la presenza di un ordinamento democratico garantisce il completo rispetto dei diritti umani.
Ad esempio gli Stati Uniti, considerati la principale democrazia del mondo, mostrano forti disuguaglianze sociali e continuano a praticare la pena di morte. 
Ciò nonostante, l'esistenza di un sistema democratico è la premessa indispensabile per garantire il rispetto dei diritti umani. 
Esistono organizzazioni internazionali private, indipendenti dai governi, che hanno finalità diverse, ma lavorano tutte senza fini di lucro; sono accomunate dai valori della solidarietà e della giustizia, e si battono in difesa dei diritti umani. 
Fra le più importanti ricordiamo: la Croce Rossa, che si occupa degli interventi d'emergenza in campo sanitario; Greenpeace, che si batte per la difesa dell'ambiente; Médecins sans frontières (Medici senza frontiere), che si prodiga per fornire assistenza sanitaria agli abitanti dei paesi in via di sviluppo; Amnesty International, che lotta contro le violazioni dei diritti umani. 

QUALI SONO I PERICOLI DELLA GLOBALIZZAZIONE?

QUALI SONO LE RAGIONI DEI NO GLOBAL?
Manifestazione di protesta, Madrid 2013.
Negli ultimi anni gruppi di persone hanno iniziato a far notare i lati negativi della globalizzazione, chiedendo di porre al centro dell'attenzione mondiale non gli interessi economici, ma i diritti umani e l'esigenza di difendere l'ambiente. Questi nemici della globalizzazione sono stati definiti no global.
Secondo i no global la nuova organizzazione dell'economia è ingiusta e pericolosa perché aggrava lo sfruttamento dei paesi poveri e non tiene conto dei danni all'ambiente, anzi li peggiora. 
Manifestazione di protesta, Madrid 2013.
DA COSA E PROVOCATO LO SQUILIBRIO TRA PAESI RICCHI E POVERI?
La globalizzazione si è accompagnata al crescente potere delle società multinazionali, che controllano oggi gran parte della produzione e del commercio mondiali, e che comprando le materie prime a basso costo danneggiano i paesi in via di sviluppo.
Inoltre sono state imposte alte tariffe doganali su prodotti agricoli e industriali per i quali la concorrenza dei paesi poveri avrebbe potuto nuocere ai paesi sviluppati.
L'espansione del commercio mondiale, insomma, è avvenuta secondo regole che hanno favorito i paesi ricchi aggravando lo squilibrio tra paesi ricchi e paesi poveri.
PERCHÈ SI PROCURANO DANNI ALL’AMBIENTE?
Negli ultimi anni, poi, il degrado ambientale si è fatto particolarmente grave nei paesi in via di sviluppo, soprattutto a causa dello sfruttamento delle loro risorse. Basta pensare alla deforestazione: fra il 1990 e il 2010 è stata distrutta una superficie equivalente a più di quattro volte quella dell'Italia. 
Le cause principali della deforestazione sono la crescente richiesta di legname da parte dei paesi ricchi e il disboscamento di vaste aree, in cui alcune società multinazionali vogliono fare spazio a piantagioni di prodotti destinati all'esportazione. 
Ovviamente non mancano i sostenitori della globalizzazione che ne esaltano gli aspetti positivi. Molti di noi, ad esempio, sperimentano ogni giorno i vantaggi legati all'uso di Internet. 
Il problema è riuscire a fare in modo che le nuove prospettive offerte dalla globalizzazione vadano veramente a beneficio di tutti.