CHE COSA CARATTERIZZA L'AFRICA OCCIDENTALE?

L'Africa occidentale si estende dal sud del Sahara al Golfo di Guinea. Il territorio presenta a nord un tavolato desertico da cui si erge il Tibesti, il più alto massiccio del Sahara, di origine vulcanica. La zona del Sahel è dominata dalla steppa. Più a sud si trova una serie di altopiani (savana), mentre nella regione occidentale la zona lungo la costa è paludosa. I fiumi principali sono Senegal, Gambia, Niger, Volta Nero e Volta Bianco. Al confine tra Niger, Nigeria e Ciad si trova il vasto Lago Ciad. Di origine artificiale è il Lago Volta, uno dei più grandi bacini artificiali del pianeta. Le zone costiere umide hanno un clima tropicale con una stagione estiva molto piovosa (Liberia e Nigeria sono le nazioni più piovose); qui l'ambiente naturale prevalente è la foresta pluviale. Procedendo verso l'interno il clima si fa più arido e le foreste lasciano il posto alla savana. Nella fascia del Sahel il clima è desertico con ampie escursioni termiche giornaliere e vi si estende la steppa.
L'Africa occidentale ha conosciuto nell'antichità diversi insediamenti. Gli antichi abitanti di questa regione erano neri, che si sono poi mescolati con arabi e berberi.
Le coste del Golfo di Guinea furono raggiunte dai cartaginesi. Nella regione si formarono alcuni importanti imperi come in Mali, Mauritania e Niger.
Nell' Età moderna iniziò la colonizzazione europea: l'area fu la più colpita dal commercio degli schiavi che da qui venivano portati in America per lavorare nelle piantagioni. Nel Novecento i paesi della regione hanno conquistato l'indipendenza.
La popolazione vive per lo più lungo la costa e i fiumi.
La densità è bassa a nord, ma alta nell'area guineana.
Le regioni del Sahel sono abitate solo da gruppi di pastori nomadi arabo-berberi. Le numerose etnie presenti appartengono in gran parte al gruppo sudanese. La religione più praticata è l'islam. Diffusi sono anche i culti animistici e il cristianesimo.
La regione è caratterizzata da conflitti e instabilità politica; a complicare la situazione è il frazionamento in numerosi stati, che ha origine nella divisione coloniale. Motivo di tensioni e conflitti è il controllo delle risorse economiche che si trovano in alcune aree della regione. 
Nell'arida regione subsahariana si pratica un'agricoltura di sussistenza; nella savana umida domina l'agricoltura da piantagione; nelle zone desertiche è praticato l'allevamento nomade. Il sottosuolo è ricchissimo di minerali che hanno permesso, nella regione costiera, un discreto sviluppo industriale. Il problema della scarsità d'acqua affligge l'intero continente, ma è particolarmente grave nella regione del Sahel. La popolazione deve affrontare lunghi periodi di siccità e l'avanzamento del processo di desertificazione

Dall'isola di Gorée in Senegal partirono milioni di africani per essere deportati come schiavi nelle Americhe.

CHE COSA CARATTERIZZA L'AFRICA ORIENTALE?

L’Africa orientale forma l’unico grande promontorio del continente: il Corno d’Africa.
Gran parte del territorio è montuosa. Dall’ Acrocoro Etiopico scende il Nilo Azzurro. A sud s’innalza l’altopiano della regione dei grandi laghi (Vittoria, Tanganica e Malawi), con i monti principali dell’Africa: Kilimangiaro, Kenya e Ruwenzori. Le uniche zone pianeggianti si trovano lungo la costa dell’Oceano Indiano e lungo il Nilo.
Il clima è arido nelle zone desertiche del nord e torrido lungo le coste del Mar Rosso e del Golfo di Aden. A sud il clima diventa equatoriale ma l’altitudine e i monsoni carichi di umidità rendono le temperature più miti.
Il paesaggio prevalente è la savana. Tra gli animali più caratteristici vi sono l’elefante, il rinoceronte, il bufalo bianco, il leone, il leopardo, lo gnu.
Nella regione sono stati ritrovati dei resti che dimostrano la presenza umana fin da epoche antichissime. Data la particolare posizione l’area è stata un punto di contatto tra civiltà diverse e centro di intensi scambi commerciali.
Nel XV secolo gli europei ne iniziarono la colonizzazione. Solo l’Etiopia rimase indipendente, ma divenne colonia italiana nel 1936.
Dopo la metà del Novecento gli stati della regione hanno ottenuto l’indipendenza, spesso con cambiamenti dei confini e dopo aver combattuto delle guerre.
Tuttora l’area è caratterizzata da una grande instabilità politica.
L’Africa orientale è abitata da diverse etnie: nella zona dei laghi sono presenti popoli di origine bantu (hutu) e sudanese (tutsi); niloti, etiopi e somali vivono nel Corno d’Africa; circa metà della popolazione sudanese è araba.
La popolazione si concentra dove si può praticare l’agricoltura: la valle del Nilo, l’altopiano etiopico, la regione dei laghi e le fasce costiere.
La qualità della vita è molto bassa, anche a causa di malattie come l’ Aids.
Le religioni maggiormente praticate sono l’islam in Sudan e nelle regioni costiere, il cristianesimo copto in Etiopia, il cattolicesimo nella regione dei laghi.
Sono presenti culti tradizionali e animisti soprattutto in Kenya. 
L'economia dell'Africa orientale è in gran parte di sussistenza. Ai prodotti agricoli di uso locale (mais, miglio, sorgo e patate dolci) si affiancano le piantagioni di prodotti tipici delle zone equatoriali, tropicali e temperate: cotone, caffè, banane e sesamo. 
Importante per il sostentamento è l'allevamento di ovini, bovini, caprini e cammelli. 
Le risorse minerarie non sono abbondanti ma ancora da sfruttare. 
L'industria è poco sviluppata ed è soprattutto alimentare e tessile. 
Il turismo è in espansione per la presenza di parchi e paesaggi unici al mondo. 
Uno dei problemi particolarmente sentito in questa zona è quello dei bambini soldato, cioè minori reclutati a forza dagli eserciti governativi o dalle truppe di guerriglia. La maggior parte hanno tra i 14 e i 18 anni e vengono maltrattati e imbottiti di alcool e droghe per renderli meno sensibili alla violenza e alla paura. 

CHE COSA CARATTERIZZA L'AFRICA CENTRO-MERIDIONALE?

L'Africa centro-meridionale si trova in gran parte a sud dell'Equatore.
È bagnata dagli oceani Indiano e Atlantico.
Della regione fa parte la grande isola del Madagascar.
Il territorio presenta quattro grandi aree: a nord il bacino del Congo; andando verso sud il bacino dello Zambesi; nel centro-sud il deserto del Kalahari; a sud una regione a clima mite con fiumi e montagne (Monti dei Draghi). Le cime principali si trovano al confine orientale della Repubblica Democratica del Congo.
La regione è percorsa da grandi fiumi: il Congo e l'Orange che sfociano nell'Oceano Atlantico, lo Zambesi e il Limpopo che terminano il loro corso nell'Oceano Indiano. Tra Repubblica Democratica del Congo, Burundi e Tanzania si estende il lago Tanganica.
Il clima è equatoriale a nord (foresta pluviale); tropicale più a sud e nel Madagascar (savana); arido e desertico nella zona centro-meridionale (deserto); temperato lungo la costa sud (ambiente di tipo mediterraneo). Le coste orientali sono più piovose perché sono raggiunte dai venti alisei.
Anticamente, nel bacino del Congo erano sviluppati numerosi regni, mentre la regione più a sud era abitata da boscimani e ottentotti. Nel XV secolo ebbe inizio la colonizzazione portoghese, olandese e inglese e, più tardi, quella tedesca e francese.
A metà del Novecento i paesi dell'area ottennero l'indipendenza, spesso dopo sanguinosi conflitti.
La maggior parte della popolazione è formata da etnie locali, come i bantu.
L'insediamento più diffuso è il villaggio; le città più grandi si trovano nella Repubblica Sudafricana.
L'interno del territorio ha una densità molto bassa.
Le religioni più diffuse sono quelle animistiche, ma sono presenti comunità protestanti e cattoliche.
Nonostante le grandi ricchezze, specie minerarie, gran parte della popolazione vive in povertà. Le cause sono da ricercarsi nelle guerre, nello sfruttamento delle risorse da parte delle industrie occidentali, nel fatto che la ricchezza si concentra nelle mani di pochi. Si pratica l'agricoltura di sussistenza e per l'esportazione. Il settore secondario è poco sviluppato, perché le materie prime vengono esportate. Buono è il turismo.
Uno dei grandi problemi che colpiscono l'Africa è l'Aids: in alcuni paesi si calcola che oltre una persona su dieci sia stata contagiata dal virus. Questo ha conseguenze sociali drammatiche, infatti sono più di 12 milioni i bambini che a causa della malattia hanno perso i genitori. Inoltre la malattia priva il paese di forza lavoro: si calcola che la ricchezza annuale prodotta dal continente africano sarebbe cinque volte superiore se non esistesse l'Aids.
Infine la necessità di cure e assistenza medica per gli ammalati comporta spese insostenibili per le famiglie.