Guarda su YouTube il video About Magnetism. Attiva i sottotitoli e concentrati sull’Introduzione (Introduction) e sulle Proprietà di un magnete
(Properties of a Magnet). Hai capito che cos’è il magnetismo? Quali proprietà possiede un magnete? Riportale in un semplice schema.
Compito di realtà
Elettrosmog
L’elettrosmog, cioè l’inquinamento elettromagnetico, deriva dal progresso tecnologico. È una forma di inquinamento che non si vede e non si sente,
ma comunque pericolosa. Cerca il significato di “elettrosmog”, quali ne sono le cause e le conseguenze. Osserva poi ciò che ti circonda: quali
fonti di elettrosmog puoi individuare? Predisponi un cartellone completo di fotografie o un breve video in cui sia rappresentata la situazione
relativa all’inquinamento elettromagnetico nella zona della tua scuola.
1 Magneti e forze magnetiche
Avrai sicuramente usato una calamita: è un corpo in grado di attirare oggetti di ferro come chiavi, chiodi, graffette. Il fenomeno che osservi è il
magnetismo e somiglia molto a ciò che accade quando una bacchetta elettrizzata attira piccoli pezzi di carta, tuttavia la forza che agisce tra la calamita
e gli oggetti di ferro non è elettrica, ma è una forza magnetica. La calamita è un magnete artificiale, realizzato in acciaio, una lega di ferro e
carbonio, che una volta magnetizzato mantiene nel tempo le proprietà magnetiche. Esistono anche dei magneti naturali, come la magnetite, che per loro
natura possiedono tali proprietà.
Come agisce la forza magnetica?
Se avvicini una calamita a barra a della limatura di ferro ( 1 ), vedrai che questa viene attratta in massima parte dalle due estremità della calamita (
2 ). La forza attrattiva di qualunque calamita non è uniforme: è massima alle estremità (poli) e decresce verso la zona centrale dove si annulla (zona
neutra).
Se provi a tenere in mano due calamite a barra e ad avvicinarle si possono verificare due eventi:
- se le calamite presentano una verso l’altra due poli opposti, sentirai una forza attrattiva tra loro e si attaccheranno ( 3 );
- se le calamite presentano una verso l’altra lo stesso polo, sentirai una forza repulsiva tra loro e farai fatica a tenerle vicine ( 4 ).
Esistono quindi due tipi di carica magnetica che però, a differenza di quelle elettriche, coesistono nella stessa calamita. Ogni calamita presenta
cariche diverse alle sue estremità: un’estremità viene detta polo Nord (N) e l’altra polo Sud (S). Spezzando a metà una calamita si ottengono due
magneti più piccoli, spezzando ogni pezzo in parti sempre più piccole si ottengono ancora magneti; ogni frammento, per quanto piccolo, conserva le
proprietà magnetiche: è perciò impossibile separare i poli di una calamita. Come avviene per le cariche elettriche, cariche dello stesso tipo si
respingono e cariche di tipo diverso si attraggono.
La forza magnetica si fa sentire anche attraverso i materiali?
Puoi provare anche ad attrarre piccoli oggetti di ferro interponendo tra la calamita e l’oggetto diversi tipi di materiali, per esempio della carta,
del legno, del vetro, dell’acqua.
In tutti i casi vedrai che la forza magnetica agisce anche attraverso i materiali.
Se poi allontani e avvicini la calamita all’oggetto di ferro, verificherai che la forza magnetica diminuisce con la distanza.
Il raggio d’azione della forza magnetica è dunque limitato; lo spazio entro cui tali forze agiscono è detto campo magnetico.
Si può vedere il campo magnetico?
È possibile visualizzare il campo magnetico generato da una calamita appoggiando la calamita su un cartoncino e spargendo in modo uniforme della
limatura di ferro ( 5 ).
La limatura di ferro si dispone come nella fotografia: si formano delle linee curve che evidenziano l’azione della forza magnetica; queste linee sono
dirette dal polo Nord al polo Sud esternamente al magnete e dal polo Sud al polo Nord internamente al magnete. Se ripeti la prova con due calamite e
accosti prima due poli uguali ( 6 ) e poi due poli opposti ( 7 ), le linee curve si dispongono in modo da mettere in evidenza le forze repulsive e
quelle attrattive. Il campo magnetico è costituito dunque da linee che in condizioni normali sono invisibili, le linee di forza. La visualizzazione del
campo magnetico prende il nome di spettro magnetico.
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Il campo magnetico terrestre
Se possiedi una bussola, ti sarà facile verificare che l’ago magnetico si dispone sempre in direzione Nord-Sud. Ciò accade perché la Terra è un enorme
magnete naturale che genera un campo magnetico molto potente, capace di far sentire la propria azione su tutti i magneti che si trovano nelle
vicinanze.
Come tutte le calamite, la Terra possiede due poli magnetici: il polo Nord magnetico e il polo Sud magnetico, che sono vicini ai poli geografici ma
non coincidono con essi. Attualmente il polo Nord magnetico dista circa 1700 km da quello geografico. Osserva le illustrazioni: l’ago della bussola
forma con la direzione Nord- Sud geografica un angolo d ∧ che è detto declinazione magnetica.
Per orientarsi correttamente durante i viaggi nautici o aerei, dove è importante sapere con esattezza dov’è il Nord geografico, occorre consultare
particolari carte su cui è segnata la declinazione magnetica del luogo. Tali carte vengono periodicamente aggiornate perché i poli magnetici della
Terra non sono fissi. Attraverso lo studio delle rocce formatesi milioni di anni fa, che hanno conservato nel tempo l’orientamento magnetico dei loro
minerali di ferro, si è potuto stabilire che i poli magnetici hanno cambiato più volte la loro posizione e sono addirittura arrivati a scambiarsi di
posto. Il magnetismo terrestre è responsabile di fenomeni particolari come le tempeste magnetiche e le aurore polari. Le tempeste magnetiche, che
causano disturbi nelle comunicazioni radio, sono delle violente fluttuazioni dell’intensità del campo magnetico terrestre, provocate dal vento solare,
ossia delle particelle elettriche espulse dal Sole che periodicamente arrivano sulla Terra. Gli stessi flussi di particelle sono responsabili delle
aurore polari, luci e bagliori multicolori che illuminano il cielo nelle regioni prossime al polo Nord (aurore boreali) e al polo Sud (aurore
australi). L’origine di alcuni fenomeni legati al magnetismo terrestre resta ancora poco chiara. Secondo alcuni sarebbero dovuti alla presenza di
grandi quantità di nichel e ferro nel nucleo terrestre, secondo altri alle correnti elettriche che si formerebbero al confine tra nucleo interno,
solido, e nucleo esterno, fluido.
In ogni caso il magnetismo terrestre si estende per decine di migliaia di kilometri nello spazio formando la magnetosfera, un “involucro” che devia i
raggi cosmici che arrivano sulla Terra.
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La bussola
Migliaia di anni fa gli uomini vennero a conoscenza di un minerale capace di attrarre piccoli pezzi di ferro e lo chiamarono magnetite, dal nome della
città di Magnesia in Asia Minore, dove si trovava in grande quantità. Duemila anni fa i cinesi furono i primi a notare che un pezzo di magnetite appeso
a un filo, e perciò libero di muoversi, si disponeva in direzione Nord-Sud e attribuirono il fenomeno a due montagne situate in luoghi opposti della
Terra, capaci di attrarre la magnetite sempre nella stessa direzione. Questa osservazione permise la costruzione della bussola, uno strumento che
divenne ben presto indispensabile nei viaggi per mare e per terra. Quando, alcuni secoli dopo, la bussola giunse in occidente, gli studiosi cominciarono
a interessarsi ai fenomeni magnetici che fino ad allora avevano osservato con curiosità, senza mai approfondirne lo studio. Nel XVII secolo William
Gilbert intuì che l’ago magnetico della bussola era “costretto” a orientarsi in direzione Nord-Sud dalle forze attrattive della Terra, che si comportava
come un’enorme calamita. Per dimostrare sperimentalmente la sua ipotesi, Gilbert ricavò da un unico blocco di magnetite una sfera che chiamò Terrella e
la fece ruotare sotto un ago magnetico sospeso a un filo. Poté così notare che la punta e la cruna dell’ago venivano attirate da due diversi punti della
sfera; vi era perciò una analogia fra il comportamento di Terrella e quello della Terra: entrambe influenzavano un ago magnetico orientandolo nella
medesima direzione. Confortato da questa scoperta, Gilbert proseguì nei suoi studi arrivando a dimostrare che tutte le calamite possedevano due poli
opposti: chiamò polo Nord quello che si dirigeva verso il Nord geografico, polo Sud l’altro, e verificò che, in due calamite, poli opposti si attraggono
e poli uguali si respingono. Attualmente la classica bussola è formata da un piano orizzontale al centro del quale è inserito, su un perno, un ago
magnetico. Sul piano, attorno al perno, è disegnata una scala graduata da 0° a 360°. A 0° corrisponde il Nord, a 90° corrisponde l’Est, a 180° il Sud e
a 270° l’Ovest. Se ci pensi bene, però, ti rendi conto che chi ha dato il nome ai poli dell’ago magnetico ha commesso un errore. Sai infatti che poli
opposti si attraggono e poli uguali si respingono. Sarebbe quindi corretto chiamare “polo Sud” l’estremità dell’ago della bussola rivolto verso il Nord
e “polo Nord” l’estremità rivolta verso Sud. Correggere questo errore potrebbe oggi creare confusione, pertanto i poli magnetici della Terra conservano
il loro nome con riferimento al polo Nord e al polo Sud geografico.