Come si ricava energia dall’uranio?
Nel disegno è illustrata la fissione nucleare, cioè il processo fisico attraverso il quale si ottiene energia dividendo il nucleo dell’atomo di uranio in due nuclei di elementi più leggeri; il termine “fissione nucleare” significa proprio “scissione del nucleo”. Il nucleo uranio (U), bombardato con un neutrone, si spezza e dà origine a un nucleo di bario (Ba) e uno di kripto (Kr) e tre neutroni ( a ). Ogni neutrone bombarda un altro nucleo di uranio liberando altri due neutroni ( b ), ognuno dei quali, a sua volta, colpisce altri nuclei di uranio e così via ( c ). Si tratta di una reazione a catena che libera una enorme quantità di energia.
La fissione nucleare dell’uranio fu ottenuta per la prima volta da un gruppo di fisici italiani guidati da Enrico Fermi nel 1934 ed è la stessa reazione
che avviene nella bomba atomica, dove l’energia liberata diventa esplosiva e distruttiva. Nel 1942 Fermi riuscì a trovare il modo per “controllare” la
fissione e liberare lentamente l’energia prodotta; il primo dispositivo da lui ideato fu chiamato pila atomica o reattore nucleare ed entrò in funzione
a Chicago (Stati Uniti).
Come funziona un reattore nucleare?
Nel reattore nucleare di Fermi, un involucro di piombo contiene un cubo di grafite, sostanza capace di rallentare il movimento dei neutroni; nella grafite sono inserite delle sbarre di uranio alternate a sbarre di boro e di cadmio, dette sbarre di controllo, con la funzione di assorbire la quantità di neutroni in eccesso. Sollevando o abbassando le sbarre di controllo è possibile innescare o bloccare la reazione a catena.
I reattori delle moderne centrali nucleari funzionano con sistemi simili ai quali sono state apportate alcune modifiche.