4.1 L’eco e il rimbombo
Se parli in una stanza vuota, senti la tua voce che rimbomba. Se gridi il tuo nome in una valle di montagna o in una piazza deserta, ti può capitare di
sentirlo ripetere; è il fenomeno dell’eco.
Che cos’è l’eco? A che cosa è dovuto?
Nell’immagine 17 , le “onde blu” sono la visualizzazione delle onde sonore emesse dalla sorgente (il ragazzo che urla) e prendono il nome di onde incidenti. Le “onde rosse” sono le onde sonore che, riflesse dall’ostacolo (le montagne), tornano indietro.
L’eco è dovuto alla riflessione delle onde sonore che si propagano nell’aria e, urtando contro un ostacolo posto a una certa distanza, tornano indietro.
Per sentire l’eco occorre che l’ostacolo sia ad almeno 17 metri dalla sorgente.
Questo perché l’orecchio umano percepisce due suoni come distinti solo se arrivano alle orecchie separati tra loro di almeno 1/10 di secondo. Poiché il
suono nell’aria ha velocità di 340 m/s, in 1/10 di secondo percorrerà 34 m che è proprio la distanza percorsa in andata e ritorno se l’ostacolo è a 17
metri. In questo caso l’eco ripete una sola sillaba, due sillabe se la distanza è di 34 metri, tre sillabe se la distanza è di 51 metri…
Quando l’ostacolo si trova a una distanza dalla sorgente minore di 17 metri, le onde riflesse tornano all’orecchio tanto in fretta da non essere
distinte da quelle emesse.
Dalla sovrapposizione dei due suoni, nasce il fenomeno del rimbombo. Tale fenomeno è tipico di una stanza vuota, senza mobili e senza tende; in una
stanza arredata, i legni, le stoffe, la carta da parati assorbono infatti gran parte delle onde incidenti. Oltre alle superfici solide, anche quelle
liquide possono riflettere il suono: pensa per esempio all’eco provocato dal muro d’acqua delle grandi cascate o al rombo prolungato del tuono durante
un temporale, originato dalla riflessione delle onde sonore contro le nubi cariche d’acqua.
Una applicazione del fenomeno dell’eco è l’ecografia ( 18 ), tecnica utilizzata in medicina che consiste nell’inviare un fascio di ultrasuoni sulla
parete del corpo da esaminare; questi attraversano la pelle e vengono riflessi dagli organi interni.
Le onde riflesse sono rilevate con particolari strumenti, gli ecografi, e trasformate in immagini. Anche il sonar, usato delle navi per determinare la
profondità del mare o per localizzare oggetti sommersi, si basa sul fenomeno della riflessione degli ultrasuoni.