4 Oceani e mari
per saperne di più
Altre caratteristiche delle acque di oceani e mari
Presenza di gas
Oltre ai sali, nelle acque marine sono disciolti tutti i gas che si trovano nell’atmosfera: l’azoto, l’ossigeno, l’anidride carbonica. L’azoto è
presente in quantità ridotta nelle acque perché è poco solubile; può essere utilizzato da alghe unicellulari e batteri. L’ossigeno deriva in parte
dall’atmosfera, in parte dalla fotosintesi delle alghe; è utilizzato dagli organismi per la respirazione. L’anidride carbonica è prodotta dalla
respirazione degli organismi ed è necessaria per la fotosintesi. La presenza di gas è un fattore fondamentale per la vita nei mari.
Luce
Anche la luce è di primaria importanza per la vita nelle acque marine: senza la luce le alghe non possono compiere la fotosintesi ed è quindi
impossibile la vita vegetale. La luce del Sole penetra nelle acque quasi completamente per i primi 50 metri di profondità, poi viene progressivamente
assorbita fino ai 200 metri, profondità oltre la quale non è più possibile la fotosintesi perché c’è il buio. Gli animali dotati di particolari
adattamenti, come la bioluminescenza, cioè la capacità di emettere luce naturalmente, possono vivere anche negli ambienti abissali, oltre i 1000 metri.
Oltre i 2000 metri gli unici organismi esistenti sono certi tipi di batteri non fotosintetici.
Temperatura
La temperatura delle acque marine è importante per la vita degli organismi oltre che per l’influenza che ha sul clima della Terra. La temperatura delle
acque superficiali dipende dal calore del Sole e varia dai 40 °C delle acque equatoriali agli 0 °C delle aree polari; le temperature medie del
Mediterraneo variano dai 10 ai 20 °C. Per scoprire come varia la temperatura delle acque oceaniche scendendo in profondità, osserva il grafico. La
temperatura diminuisce con l’aumentare della profondità: nei primi 100 metri rimane costante, poi diminuisce rapidamente fino a circa 1000 metri e poi
sempre più lentamente fino a raggiungere, nelle zone abissali, valori molto bassi. Se la temperatura superficiale è di 21 °C, a 200-300 metri è di circa
15 °C, dopo i 1000 metri rimane quasi costante, tra i 4 e i 2 °C. Si può pensare dunque che la temperatura delle acque sia dovuta anche alla diversa
penetrazione della luce.
Densità
Ti sarai di certo accorto che galleggiare nel mare è più facile che in piscina. L’acqua del mare, poiché è salata, è più densa dell’acqua dolce: su essa
la spinta di Archimede (ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto uguale per
intensità al peso del volume del fluido spostato) è maggiore e facilita il galleggiamento. La densità dell’acqua marina dipende non solo dalla salinità,
ma anche dalla temperatura: nelle acque calde le molecole si succedono velocemente per il fenomeno dell’agitazione termica e si allontanano le une dalle
altre facendo diminuire la densità; nelle acque molto fredde delle zone polari, in superficie si forma uno strato di ghiaccio che è acqua priva di sali
solidificata, mentre sotto il ghiaccio rimane acqua salata e più densa.
Pressione idrostatica
La pressione nel mare, come in ogni altro fluido, cambia con la profondità. La pressione idrostatica nell’acqua aumenta di 1 atm (atmosfera) ogni 10
metri di profondità; nell’acqua salata aumenta anche più rapidamente. Ecco perché per scendere negli abissi marini occorrono sommergibili o batiscafi
capaci di reggere enormi pressioni, anche di centinaia di atmosfere.