Come si registrano le onde sismiche? Quali informazioni sul terremoto si possono ottenere?
I sismi si possono studiare attraverso strumenti che registrano le onde sismiche: i sismografi. Il sismografo elettronico ( 9 ), utilizzato al giorno
d’oggi nelle stazioni di rilevamento sismico, è l’evoluzione di uno strumento meccanico usato tempo fa: il sismografo meccanico (10). Esso è costituito
da due supporti collegati a una base fissata al suolo in modo da poterne segnare tutte le possibili vibrazioni; a uno dei due supporti è sospesa,
tramite una molla, una massa dotata di un pennino; sull’altro supporto è inserito un cilindro rotante dotato di un rullo di carta millimetrata sulla
quale punta il pennino.
Durante un sisma l’unica parte del sismografo che tende a rimanere ferma è la massa con il pennino: ciò accade grazie al movimento della molla. Il
pennino può così registrare sulla carta tutte le onde sismiche. Il grafico ottenuto si chiama sismogramma e permette di conoscere molte caratteristiche
del terremoto. Se osservi il sismogramma relativo al sisma di Haiti del 12 gennaio 2010 ( 11 ), puoi:
- sapere che la stazione di rilevamento ha registrato le prime onde alle 22.04 (il tempo si legge sull’asse orizzontale);
- calcolare la velocità delle onde sapendo che l’epicentro è distante 9700 km dalla stazione e che in esso il terremoto è iniziato alle 21.44:
- sapere quando si sono registrate le ultime scosse e quindi calcolare la durata del terremoto.