5 Le forze esogene e le rocce sedimentarie
Alla fine dei processi di erosione, trasporto e deposito i detriti sono costituiti da ghiaie, sabbie o granuli finissimi di argilla che per diventare
vere e proprie rocce sedimentarie devono subire ancora altri processi.
Come fanno i detriti “liberi” a trasformarsi in roccia?
La sabbia e l’arenaria sono formate dallo stesso tipo di granuli di quarzo. Nella sabbia i granuli sono “liberi” (40), mentre nella roccia arenaria sono
compattati e cementati tra loro (41). Possiamo quindi pensare che l’arenaria derivi dalla sabbia. Il processo che trasforma i detriti liberi in roccia
compatta si chiama litificazione, dal greco lithos, che significa “pietra”. Si tratta di una serie di fenomeni che durano milioni di anni.
a Gli ambienti più favorevoli all’accumulo di sedimenti sono gli ambienti acquatici: fondali marini vicini alla costa, laghi e la foce dei fiumi.
b I detriti formano strati spessi e pesanti che esercitano enormi pressioni e compattano i granuli facendoli aderire tra loro.
c Le acque circolanti depositano tra i granuli, negli spazi rimasti, sostanze minerali che cementano i sedimenti.
Le rocce detritiche che prendono origine da questi fenomeni sono ad esempio i conglomerati, le arenarie e le argilliti, che derivano rispettivamente
dalla litificazione di ghiaie, sabbie e argille.
5.2 Le rocce organogene
Di quali sedimenti sono fatte le rocce organogene?
Le rocce della fotografia sono formate da resti fossilizzati di organismi marini, i coralli, celenterati che vivono in colonie e si fabbricano la loro impalcatura scheletrica assorbendo il carbonato di calcio presente nell’acqua. Rocce di questo tipo sono dette organogene perché i sedimenti di cui sono fatte hanno origine organica: derivano da gusci e scheletri di organismi marini che alla morte si depositano e accumulano sul fondo. Oltre ai coralli, possono contribuire a formare le rocce organogene anche le alghe, i gusci dei molluschi e molti unicellulari come le diatomee e i radiolari. Anche il carbone e il petrolio sono rocce organogene perché derivano da lunghissimi processi di alterazione di organismi del passato.5.3 Le rocce chimiche
Come si formano? Di quali sedimenti sono fatte?
Hai già visto come gli acidi reagiscono con il calcare (carbonato di calcio) liberando bollicine di anidride carbonica. Anche l’acqua piovana è spesso acida perché, a contatto con l’anidride carbonica dell’aria, forma l’acido carbonico che scioglie chimicamente le rocce calcaree con cui viene in contatto. Il processo è molto lento, ma in milioni di anni riesce a sciogliere enormi quantità di roccia: dapprima si formano dei semplici fori, poi delle conche (doline) e infine inghiottitoi e grotte (45). I sali disciolti sono trasportati dall’acqua nelle grotte, dove avviene l’evaporazione dell’acqua e il deposito del calcare. In periodi lunghissimi si formano le stalattiti nella zona in cui la goccia d’acqua si stacca, e le stalagmiti nella zona in cui la goccia cade (46). Anche il travertino (deposito di carbonato di calcio), l’alabastro (deposito di solfato di calcio) e il salgemma (deposito di cloruro di sodio) si sono formati dall’evaporazione dell’acqua di mari o laghi ricchi di sali. Le rocce chimiche si formano quindi in seguito a processi chimici naturali che arricchiscono di sali minerali le acque sotterranee e quelle di mari e laghi. Ai processi chimici segue il deposito di sedimenti salini grazie all’evaporazione dell’acqua.
46 Il complesso delle grotte di Frasassi, nel comune di Genga (AN), è composto da 13 km di gallerie e sentieri. La grotta chiamata “Abisso Ancona”
(nella fotografia) misura 180 metri di lunghezza, 120 metri di larghezza e 200 metri di altezza.