Nella fotografia puoi osservare un frammento di pelle umana al microscopio. Le cellule indicate dai cerchi hanno un aspetto “strano”: si stanno
riproducendo. Tutti gli organismi pluricellulari iniziano la loro vita come singola cellula che, in seguito a divisioni ripetute, dà origine a un gran
numero di cellule da cui si svilupperà l’organismo adulto. Durante la vita di un pluricellulare la maggior parte delle cellule continua a dividersi,
cioè a riprodursi, per permettere all’individuo di crescere e riparare le parti usurate. Ne hai la prova ogni volta che ti procuri una ferita: un po’
alla volta le cellule lacerate della pelle si ricostituiscono riproducendosi. Negli unicellulari la divisione dell’unica cellula coincide con la
riproduzione dell’organismo stesso.
Come avviene la divisione delle cellule eucariote?
La divisione cellulare degli eucarioti, sia pluricellulari, sia unicellulari è un processo abbastanza complesso che coinvolge per primo il nucleo: esso
contiene infatti le istruzioni codificate dell’organizzazione e del funzionamento delle cellule. Osserva la sequenza fotografica che ti mostra le fasi
della divisione di una cellula di un pluricellulare: la mitosi ( 15 ). Prima che inizi la mitosi, la sostanza contenuta nel nucleo, la cromatina,
costituita da DNA, si duplica ( a ). La cromatina si addensa in corpiccioli allungati, i cromosomi. Ogni cromosoma è formato da due “bastoncelli” uguali
tra loro, i cromatidi. La membrana nucleare scompare e compare una struttura a forma di fuso, costituita da filamenti che si incontrano alle due
estremità della cellula (poli) ( b ). I cromosomi si dispongono all’equatore della cellula attaccandosi ai filamenti del fuso a livello del loro punto
centrale, il centromero ( c ).
I due cromatidi di ciascun cromosoma si separano, sembrano tirati dai filamenti del fuso e migrano metà verso un polo e metà verso l’altro ( d ). Il
fuso scompare, i cromatidi, divenuti cromosomi, si addensano a formare due nuovi nuclei e formano le membrane nucleari. La cellula si divide in due
cellule identiche ( e ).
Le fasi della mitosi hanno dunque lo scopo di duplicare le informazioni “scritte” nel DNA e di trasferirle alle due cellule figlie con la massima
precisione in modo che esse posseggano le stesse informazioni della cellula madre. Il termine mitosi deriva da una parola greca che significa “filo”,
infatti durante il processo di divisione del materiale nucleare compaiono i filamenti che costituiscono il fuso mitotico.
Tutte le cellule dei pluricellulari si riproducono?
La mitosi nei pluricellulari interessa tutte le cellule del corpo, somatiche, tranne alcune eccezioni come ad esempio le cellule nervose dei mammiferi (
16 ) e i globuli rossi del sangue ( 17 ) che sono molto specializzate e non possono riprodursi. Le cellule che formano lo strato più superficiale delle
pelle umana e quelle che producono le cellule del sangue hanno invece le caratteristiche di dividersi frequentemente e per tutta la vita dell’organismo.
Come avviene la divisione delle cellule procariote?
Negli organismi procarioti la riproduzione avviene in modo molto semplice, per divisione diretta o binaria: nella membrana cellulare si forma una
strozzatura che divide a metà la cellula ( 18 ); ognuna delle due metà riceve la stessa quantità di DNA e diventa cellula figlia. Le cellule figlie si
accrescono velocemente sino a raggiungere le dimensioni della cellula madre. A questo punto possono riprodursi a loro volta.
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Combattere il cancro
• Le cellule degli organismi normalmente si duplicano nel corso della vita per riparare e rinnovare i tessuti. Questa proliferazione è regolata in modo
rigoroso da una serie di segnali chimici di controllo, detti fattori di crescita, ma nel tumore, o cancro, il processo di controllo si altera e le cellule
di un tessuto si dividono quando non devono, aumentando di numero e formando un ammasso tumorale.
• Le cellule tumorali si insinuano tra le cellule sane vicine, impedendo il loro funzionamento e danneggiando l’organo colpito.
• Spesso riescono a raggiungere altre sedi nell’organismo, facendosi trasportare dal circolo sanguigno o da quello linfatico, e si insediano in nuovi
organi generando tumori secondari, chiamati metastasi.
Quando bisogna preoccuparsi?
Andiamo dal medico se abbiamo alcuni di questi sintomi:
• noduli e ispessimenti in qualunque parte del corpo;
• modificazione dell’aspetto di un neo o di una verruca;
• tracce di sangue proveniente dall’intestino o dalle vie urinarie;
• alterazione delle funzioni intestinali e urinarie;
• tosse o raucedine persistenti;
• ferita che non guarisce;
• alterazione permanente nella deglutizione.
Naturalmente, questi sintomi potrebbero benissimo essere indizi di problemi di altra natura, ma è importante fare un accertamento, affinché la cura,
nel caso di tumore, abbia inizio il più presto possibile, quando i danni sono ancora riparabili.
Quali sono le cause dell’insorgere di un tumore?
Gli studiosi di tutto il mondo già da anni lavorano per scoprire quali siano le cause che provocano il cancro e, anche se il problema non è ancora stato
risolto del tutto, possediamo ormai alcuni dati certi. Si sa, ad esempio, che l’80% dei casi di tumore dipende da fattori ambientali, ad esempio quando
sostanze chimiche entrano nell’organismo attraverso la respirazione, il contatto con la pelle, l’ingestione degli alimenti. Molto spesso, i tumori
dipendono direttamente dalle cattive abitudini di vita.
Esistono alcuni comportamenti che, secondo l’opinione degli studiosi e i dati statistici, sono da considerare ad alto rischio: il fumo, l’uso eccessivo
di alcolici come vino e liquori, l’alimentazione non equilibrata e l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti.