UNITÀ 5 - Classificare i viventi

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Guarda su YouTube il video Classificare i viventi - FreeDooMind61 e rispondi sul tuo quaderno. Perché secondo te è importante classificare? Secondo quali criteri vengono classificati gli esseri viventi?


Compito di realtà

Organizzare una collezione

Sicuramente nel tuo Ipod o cellulare, così come in quelli dei tuoi compagni, sono presenti molte canzoni di artisti diversi e di diversi generi musicali. Come potresti organizzare la tua collezione di musica in modo da poter trovare facilmente e rapidamente una canzone? (Puoi iniziare a classificare dal genere musicale.)

1 Classificare

Che cosa significa “classificare”?
Classificare significa “ordinare, dividere in classi”: è un’operazione che si fa comunemente nella vita di tutti i giorni quando, ad esempio, si mettono le camicie nell’armadio, le posate nei cassetti, i libri nella libreria. Si dà un ordine agli oggetti e li si raggruppa in base a caratteristiche simili o alla loro funzione. Ci possono essere più modi di classificare, cioè più criteri, che dipendono dallo scopo della classificazione: i libri lasciati alla rinfusa su uno scaffale ( 1 ) possono essere classificati per materie, se lo scopo è ritrovare velocemente il libro desiderato ( 2 ), oppure per colore, se lo scopo è puramente estetico ( 3 ).


Anche nel mondo della natura è possibile classificare; le specie viventi sulla Terra hanno infatti caratteristiche comuni che permettono di raggrupparle e differenze che permettono di distinguerle le une dalle altre. La prima classificazione degli organismi basata su criteri scientifici moderni è opera di Carlo Linneo, un naturalista svedese vissuto nel Settecento; per la sua semplicità è ancora oggi accettata da tutte le comunità scientifiche. Linneo identificò come base della classificazione, la specie.

Che cos’è una specie?
Il cane della fotografia non appartiene a una razza ben definita ma deriva dall’incrocio tra cani di razze diverse. Tutti i cani, pur avendo aspetto diverso, hanno caratteristiche simili e possono incrociarsi tra loro dando origine ad altri cani, che a loro volta possono riprodursi. Perciò un “cocker”, un “bassotto”, un “beagle” appartengono alla stessa specie. La specie è quindi un insieme di organismi che possono riprodursi tra loro generando figli a loro volta in grado di riprodursi (fertili), ed è un insieme naturale, cioè non generato dall’esigenza dell’uomo di classificare, ma determinato dalla natura. Gli individui di una specie si somigliano ma non sono identici, esistono infatti molte piccole differenze tra uno e l’altro: questa variabilità all’interno della specie è importante perché permette ad essa di trasformarsi e di evolversi nel tempo.
La definizione di specie permette di attribuire a specie diverse organismi che pur essendo molto simili e potendosi riprodurre tra loro, generano figli sterili. È il caso dell’asino e del cavallo: da un incrocio tra un maschio di asino e una femmina di cavallo nasce un mulo, che però è un animale sterile, cioè incapace di generare figli; da un incrocio tra un maschio di cavallo e una femmina di asino invece nasce un bardotto, anch’esso sterile. Asino e cavallo appartengono dunque a specie diverse. Mulo e bardotto sono due ibridi ( 4 ).

4 Il mulo e il bardotto sono ibridi.

Come si nomina una specie?
Gli organismi della stessa specie sono indicati da un nome scientifico formato da due parole latine; ad esempio, tutti i cani si chiamano Canis familiaris. Questo metodo per denominare ogni essere vivente è la nomenclatura binomia ideata da Linneo. Dei due nomi scritti in corsivo, solo il primo si scrive con la lettera maiuscola e indica il genere, un raggruppamento più vasto della specie, mentre il secondo precisa la specie. Il cane, Canis familiaris, il lupo ( 5 ), Canis lupus, il coyote ( 6 ), Canis latrans, e lo sciacallo ( 7 ), Canis aureus, appartengono allo stesso genere Canis ma a specie diverse.


Si possono fare gruppi più piccoli all’interno della specie?
A volte interessa continuare la classificazione all’interno della specie e riconoscere gruppi di individui che differiscono in qualche caratteristica. Si individuano così delle sottospecie o razze, che si indicano con un terzo nome latino. Un esempio è il Canis familiaris dingo, che vive in Australia ed è conosciuto semplicemente come dingo ( 8 ): esso può riprodursi con il Canis familiaris dando origine a figli fertili.