4 Le piramidi ecologiche

Che cos’è una piramide ecologica?
Tutti gli organismi di una comunità possono essere inseriti in un diagramma come quello che segue, detto piramide ecologica. Nella piramide ecologica ogni gradone corrisponde a un livello alimentare o trofico (dal greco trophé = “nutrimento”).
L’area dei gradoni rappresenta il numero di individui presenti nei vari livelli.


La piramide ecologica è perciò una rappresentazione grafica quantitativa dei rapporti alimentari in un ecosistema. Si può ottenere in diversi modi:
- contando gli organismi viventi in ciascun livello trofico;
- considerando la massa totale degli organismi (biomassa);
- considerando la quantità di energia immagazzinata in ogni livello.

All’interno di un ecosistema infatti avviene continuamente, oltre a un flusso di materia, anche un flusso di energia: le piante immagazzinano direttamente l’energia del sole, gli animali ottengono energia demolendo le sostanze organiche che derivano da altri viventi. Passando da un livello a quello successivo, l’energia viene trasferita e la sua quantità diminuisce perché in parte è utilizzata per le funzioni vitali e in parte eliminata come calore. Nella piramide illustrata, al 1° livello trofico ci sono le piante, poi nell’ordine gli animali erbivori, i carnivori e i supercarnivori. Per arrivare al 4° livello trofico ci sono quattro passaggi di energia:
sole → piante → erbivori → carnivori → supercarnivori.

Se osservi ogni livello, puoi notare che il 1° livello (produttori) è più popolato del 2° livello (erbivori) che, a sua volta, è più popolato del 3° livello (carnivori) e così via. La piramide ecologica non prevede un livello per i decompositori: essi sono infatti difficili da osservare.

Quali informazioni fornisce una piramide ecologica?
Come hai visto, il numero degli organismi appartenenti a ogni livello è maggiore del numero di organismi del livello superiore: nel passaggio da un livello a quello successivo parte della materia organica usata come nutrimento viene infatti utilizzata per produrre energia e parte viene eliminata sotto forma di rifiuti; solo ciò che rimane serve per la “costruzione” del corpo degli organismi. Se questa regola è rispettata, un ecosistema è in equilibrio. Se invece il 1° livello trofico è meno sviluppato del 2° livello, l’ecosistema va incontro a distruzione, perché le piante non sono in quantità sufficiente per nutrire tutti gli erbivori. L’equilibrio di un ecosistema si interrompe solo se intervengono fattori esterni, come i cambiamenti climatici o alterazioni provocate dall’intervento dell’uomo attraverso la caccia e la pesca non controllate, lo sfruttamento del territorio per l’agricoltura intensiva, la costruzione di strade ( 21 ) e discariche, gli incendi, il disboscamento, l’introduzione di nuove specie, l’inquinamento.