3 I batteri

I batteri, insieme ai cianobatteri o alghe azzurre e agli archeobatteri, appartengono al regno delle monere. Sono organismi unicellulari procarioti, cioè con il materiale nucleare sparso nel citoplasma, e assomigliano moltissimo alle prime forme di vita comparse sulla Terra.


Che tipo di organismi sono gli archeobatteri?
Gli archeobatteri o archei ( 9 ) sono stati scoperti solo qualche decina di anni fa. Sono gli organismi più antichi e sono capaci di vivere in condizioni estreme, dove non esistono altre forme di vita, come nelle acque caldissime dei geyser (10) e dei vulcani sottomarini, in quelle molto salate o in quelle molto acide. La cellula di cui sono formati è più piccola della cellula batterica ed è formata da composti diversi da quelli presenti nei batteri. Gli archeobatteri sono autotrofi ma non compiono la fotosintesi, perché ottengono composti organici attraverso altre reazioni chimiche. Alcuni producono il metano a partire dall’anidride carbonica e dall’idrogeno.

Che tipo di organismi sono i cianobatteri?
I cianobatteri, detti anche alghe azzurre, sono organismi autotrofi: compiono cioè la fotosintesi e contengono clorofilla e altri pigmenti di diverso colore. Nonostante il loro nome non sono tutti azzurri, ma possono essere anche gialli, rossi, verdi o viola. Come i batteri, hanno dimensioni microscopiche ma formano lunghi filamenti di cellule che galleggiano sull’acqua e che si possono vedere a occhio nudo ( 11 ). Si pensa che siano stati i responsabili della produzione di ossigeno che ha cambiato la composizione dell’atmosfera primitiva terrestre. Vivono in tutti gli ambienti umidi come stagni, fontane, prati e sono adatti anche agli ambienti estremi come le sorgenti termali e i ghiacci dei poli.

11 La proliferazione di cianobatteri sul lago Natron in Tanzania rende letali le acque per la quasi totalità delle forme di vita animale.
Che tipo di organismi sono i batteri?
I batteri sono gli organismi più diffusi sulla Terra; vivono dappertutto, anche nel corpo di animali e piante. Alcuni hanno bisogno di ossigeno per vivere (aerobi), altri possono vivere solo in assenza di tale gas (anaerobi). La loro unica cellula è molto semplice: osservane lo schema che la rappresenta così come si vedrebbe al microscopio elettronico. È composta da una membrana cellulare, rivestita da una parete a sua volta rivestita da una capsula con funzioni protettive. Possono essere presenti delle ciglia o uno o più flagelli, usati per il movimento. All’interno esiste un unico filamento di DNA aggrovigliato su se stesso e contenente le informazioni genetiche. Gli unici organuli del citoplasma sono i ribosomi. I batteri possono avere molte forme: sferica (cocchi) (12), a bastoncino (bacilli) (13), a spirale (spirilli) (14), a virgola (vibrioni) (15).


Come fanno i batteri a sopravvivere in condizioni ambientali estreme?
Osserva la fotografia: nel batterio si sta formando una spora; all’interno della spessa parete, la spora è quasi del tutto disidratata e può resistere a temperature glaciali (−130 °C) o vulcaniche (+100 °C), in assenza di acqua e di alimenti. I batteri sono in grado di superare periodi di condizioni ambientali sfavorevoli entrando in una fase di “vita sospesa” durante la quale si trasformano in spore, forme particolarmente resistenti che possono essere facilmente trasportate dal vento favorendo la propagazione del batterio. Quando le condizioni migliorano i batteri tornano alla vita attiva.