6 Il trasporto delle sostanze nei vegetali

Hai già imparato che le piante hanno bisogno di acqua e di sali minerali, che dalle radici devono raggiungere le foglie; inoltre, le sostanze organiche prodotte dalla fotosintesi devono essere trasportate dalle foglie a tutto l’organismo.

Anche nelle piante esiste una circolazione? Come vengono trasportate le sostanze?
Nell’esperimento illustrato (35), alcuni gambi di sedano sono stati tagliati e immersi in bicchieri contenenti acqua colorata con diversi tipi di inchiostro. Dopo due o tre ore si sono estratti i gambi e si sono eseguite delle sezioni trasversali con un coltello. Il colore dell’inchiostro si è diffuso fino alle foglie: ciò prova che l’acqua è salita attraverso il gambo, che non è altro che il fusto del sedano. Le sezioni mettono in evidenza i vasi conduttori che si sono riempiti di inchiostro. Nelle piante, dunque, l’acqua e i sali minerali assorbiti dalle radici, cioè la linfa grezza, sono trasportati alle foglie da piccoli “tubi” che percorrono il fusto e i rami in tutta la loro lunghezza. Tali tubi, detti vasi legnosi, sono formati da cellule allineate con le pareti ricche di lignina, una sostanza che li rende rigidi e robusti. L’insieme dei vasi legnosi forma il legno, il tessuto del fusto che negli alberi presenta i cerchi concentrici di accrescimento.
Contando il numero dei cerchi puoi risalire all’età di una pianta: i vasi legnosi prodotti in primavera (legno primaverile) hanno un diametro maggiore rispetto a quelli prodotti in estate (legno estivo), poiché la disponibilità di acqua in primavera è maggiore; questo fenomeno provoca la formazione di linee di demarcazione tra legno estivo e legno primaverile (36). Il trasporto delle sostanze nutritive prodotte dalla fotosintesi, la linfa elaborata, dalle foglie alle radici della pianta, avviene attraverso un altro tipo di tubi, chiamati vasi cribrosi, costituiti da cellule che hanno le membrane trasversali bucherellate come veri e propri setacci. L’insieme dei vasi cribrosi forma il libro. I vasi del legno e del libro continuano nelle nervature delle foglie per raggiungere ogni cellula.

Com’è fatto il fusto di una pianta arborea?
Se si seziona il fusto di un albero in modo trasversale, si possono riconoscere, dall’interno verso l’esterno, le seguenti parti ( 37 ):
- il midollo ( a ), formato da cellule con funzione di accumulo delle sostanze di riserva; da esso si diramano i raggi midollari che attraversano orizzontalmente il fusto;
- il legno ( b );
- il cambio ( c ), tessuto costituito da cellule capaci di dividersi attivamente, dando origine a nuovi elementi del libro e del legno, contribuendo così all’aumento del diametro del fusto;
- il libro ( d );
- la corteccia ( e ), tessuto costituito da strati di cellule, che grazie alla sua impermeabilità e alla scarsa conducibilità termica, isola le parti interne della pianta proteggendole dal gelo, dall’essiccamento e dal calore eccessivo;
- il sughero ( f ), la parte più esterna della corteccia, formato da cellule morte ricche di aria. Non è presente nelle piante erbacee (erba) dove esiste solo l’epidermide.

Il fusto, nelle varie specie vegetali, può avere aspetti diversi: può essere legnoso, come negli alberi e negli arbusti, o erbaceo, come nelle erbe, in cui mantiene la colorazione verde.