Come è fatto un seme? Come fa a diventare pianta?
Quando il frutto è maturo si stacca dalla pianta e cade al suolo con i semi contenuti al suo interno. Se le condizioni ambientali sono favorevoli, nel
terreno c’è abbastanza acqua, ossigeno e calore, il seme inizia la germinazione, cioè la trasformazione dell’embrione in pianta. Per capire come avviene
la germinazione devi sapere com’è fatto un seme; puoi osservare alcuni semi di fagiolo dopo averli messi in acqua per qualche ora. Ogni seme presenta
esternamente una specie di guscio protettivo, che si può facilmente staccare dopo l’ammollo: il tegumento ( 32). In alcune piante il tegumento del seme
è così robusto da non essere distrutto quando passa all’interno dell’apparato digerente degli animali. Sotto al tegumento si trovano due “parti” uguali
che si separano con una certa facilità: i cotiledoni (33), riserve di sostanze nutritizie utili per la piantina in germinazione. Tra i cotiledoni c’è
l’embrione in cui sono già presenti, in forma abbozzata, i futuri foglie, fusto e radici della pianta (34).
Osserva le tappe della germinazione di un seme di fagiolo (35).
- L’acqua che circola nel terreno penetra all’interno del seme che si gonfia; l’embrione comincia a utilizzare le sostanze nutritizie dei cotiledoni e
rompe il tegumento. L’ossigeno, utile per la respirazione, arriva all’embrione attraverso le porosità del terreno.
- Dopo circa 5 giorni si forma un germoglio verde che esce in superficie e nel giro di qualche giorno inizia a nutrirsi attraverso la fotosintesi. Le
sostanze dei cotiledoni sono ormai state consumate e i cotiledoni stessi raggrinziscono.
- Dopo 15 giorni circa la piantina si è ormai accresciuta, i cotiledoni si sono ridotti e sono pronti per staccarsi.