Ogni organismo mantiene dei rapporti costanti con l’ambiente in cui vive grazie alla sensibilità e al movimento, due funzioni dipendenti tra loro.
Che cos’è la sensibilità?
La rana ( 1 ), non appena percepisce la presenza di un insetto, estroflette la lingua per catturarlo e cibarsene. L’informazione visiva è ricevuta dagli
occhi, che la trasmettono al sistema nervoso il quale elabora e invia una risposta ai muscoli della lingua, che viene rapidamente emessa. La mimosa
pudica ( 2 ), se sfiorata, reagisce chiudendo le foglie: non ha però veri e propri organi di senso. I vegetali sono sensibili alla luce, al tatto e alla
temperatura, anche se non posseggono un sistema nervoso. Naturalmente non posseggono neppure muscoli.
Le modificazioni delle condizioni ambientali, come luci, suoni, odori, sapori, cambiamenti di temperatura e pressione, sono dette stimoli e la capacità
di reagire agli stimoli prende il nome di sensibilità. Negli animali, gli stimoli sono captati da cellule o gruppi organizzati di cellule, i recettori o
organi di senso, che hanno struttura e posizione diverse a seconda della funzione che svolgono.
Quali sono i sensi più sviluppati nei vari gruppi animali? Quali recettori esistono?
I pesci sono capaci di captare le minime variazioni di pressione per evitare gli ostacoli grazie a un particolare organo di senso, la linea laterale ( 3
), formata da una serie di recettori posti ai lati del corpo. Inoltre sono in grado di percepire anche la più piccola presenza di sostanze chimiche
odorose disciolte nell’acqua: i pesci migratori, come le anguille e i salmoni, riescono a riconoscere le acque “natali” grazie a questa capacità.