LINEA DEL TEMPO
III SECOLO A.C.: Euclide scrive l’Ottica, un trattato fondamentale per la storia della prospettiva, perché per primo lo scienziato greco studia il
fenomeno della visione degli oggetti.
I SECOLO A.C.: Vitruvio, architetto e ingegnere dell’età augustea tratta dei problemi della rappresentazione nel suo De Architectura
PERIODO BIZANTINO: l’imitazione della realtà nella rappresentazione viene trascurata, in quanto il fine delle arti figurative è simbolico e non
realistico.
INTORNO ALL’ANNO MILLE: l’astronomo e matematico arabo Alhazen (965-1039) per primo sostiene che i raggi visivi partono dall’oggetto osservato per
arrivare all’occhio e non viceversa.
FINE DUECENTO: con l’opera pittorica di Giotto, l’illusione della realtà torna a essere un fine da raggiungere nelle rappresentazioni.
INIZIO QUATTROCENTO: grazie al grande architetto fiorentino Filippo Brunelleschi, che conduce studi ed esperimenti con l’aiuto di strumenti ottici, si
arriva a un procedimento per rappresentare gli edifici in prospettiva.
PUNTO DI SVOLTA
1435: l’umanista e architetto Leon Battista Alberti scrive il De pictura che è il primo vero trattato scientifico sulla prospettiva.
1460-1480: Piero della Francesca scrive il trattato De prospectiva pingendi (“Della prospettiva del dipingere”) nel quale la rappresentazione figurativa
è riferita a un sistema di leggi e procedimenti matematici.
1636: il matematico francese Girard Desargues scrive un breve trattato sulla prospettiva e viene considerato uno dei fondatori della geometria
proiettiva, fissando il concetto di punto improprio (quello in cui rette parallele si incontrano all’infinito).
1719: il matematico inglese Brook Taylor scrive un trattato molto importante sulla prospettiva, dal titolo New principles of linear perspective (“Nuovi
principi sulla prospettiva lineare”), che contiene l’enunciato generale del principio del punto di fuga.
FINE SETTECENTO: il matematico francese Gaspard Monge introduce le proiezioni ortogonali e ordina la materia chiamandola geometria descrittiva.
NOVECENTO: la rappresentazione in prospettiva diventa un validissimo strumento attraverso cui progettisti, architetti e designer visualizzano immagini
di prodotti ed edifici da costruire.
1950-OGGI: nascono e si sviluppano gli elaboratori elettronici. È oggi possibile ottenere un modello tridimensionale di qualsiasi oggetto e inserirlo in
ambienti virtuali del tutto simili a quelli reali, guardandolo da ogni punto di vista.