FORMAZIONE IDR un disagio e manifesta sentimenti negativi? Quale modalità di intervento potrebbe essere migliore in casi simili? Partiamo da una prima domanda: «Di che cosa ha bisogno un bambino che vive queste situazioni? . Quando una persona vive una sofferenza o una situazione frustrante sente anzitutto il bisogno di essere ascoltato e compreso nel suo dolore e non cerca invece consigli, raccomandazioni, inviti più o meno pressanti su che cosa fare o non fare. La stessa cosa vale anche con i bambini: a loro fa bene sentire parole che metacomunichino ascolto empatico, vicinanza, comprensione (oltre a rimuovere la causa della loro sofferenza); in questi casi rispettare la dignità del bambino significa riconoscere il suo diritto ad avere sentimenti ed evitare forme di ingiunzione che lo invitino a ignorare o a soffocare ciò che sente. Quando una persona ci chiede aiuto, sono necessarie gentilezza e delicatezza per non ferirne la dignità e per disporre il suo cuore a recuperare coraggio e speranza. L adulto che si trova di fronte a un bambino che prova sentimenti negativi tende spesso a ricorrere a interventi direttivi e meno a forme verbali che esprimano ascolto, comprensione e rispetto per i suoi sentimenti. Un educatore non può, ovviamente, mantenere sempre viva la consapevolezza della necessità di intervenire in modo rispettoso con un bambino che soffre. Rendersi conto, però, che vi sono modi diversi di intervenire e che non tutti hanno lo stesso valore educativo è già un buon punto di partenza per l educatore. In secondo luogo, impegnarsi a ricorrere a forme verbali che manifestino rispetto per la dignità del bambino rappresenta un importante passo nella giusta direzione. Aldo Basso Sacerdote e psicologo In una famiglia con due bambini, il più piccolo (4 anni e 6 mesi) esce con questa dichiarazione: «Io la ucciderei mia sorella (che ha un anno e mezzo più di lui). Queste parole sono una chiara metacomunicazione di un senso di frustrazione (sofferenza) dovuto alla presenza della sorella, nei confronti della quale prova probabilmente forte gelosia. Il padre interviene cercando di fargli capire che comportandosi così non è un bravo bambino e che non si dovrebbero dire queste parole. L episodio presenta uno dei tanti casi in cui un bambino manifesta la sua sofferenza, che può presentarsi in forme e intensità diverse, e l adulto interviene in modo gentile e incoraggiante nella forma, ma con stile direttivo, ricorrendo a una ingiunzione. Questo tipo di intervento verbale è frequente da parte degli adulti ed esprime un grado più o meno elevato di controllo. Il messaggio che arriva al bambino è in realtà il seguente: «Non sentire non dire («Smetti di piangere, non è niente poi passa ; «Non devi aver paura ; «Cerca di essere un po calmo e non arrabbiarti ). Al bambino arriva questo messaggio: «Tu provi rabbia verso tua sorella e vorresti che non ci fosse più, ma non dovresti provarla e dovresti anzi voler bene a tua sorella . L adulto agisce mosso da buona intenzione: consolare il bambino, insegnargli ciò che è bene e ciò che è male, ma è il modo migliore di stare accanto a un bambino che sta sperimentando L Ora di Religione 5 Novembre 2023 Fatti quotidiani Ascoltiamo i bambini