scolto e il confronto tra le realtà che educano è un contributo importante che i cattolici possono offrire: è una sorta di allargamento dell équipe educativa all altezza della sfida oggi lanciata nel campo pedagogico. Il secondo aspetto riguarda la relazione tra educatore e ragazzo. La Chiesa, fin dai suoi primi passi l esperienza dei discepoli e delle discepole con Gesù ritiene decisivo questo rapporto «uno a uno . Importante, certo, è il gruppo primario: Gesù si concentra sui dodici; utili sono le iniziative di massa: Gesù apre il suo messaggio alle folle; ma essenziale è l incontro con la singola persona: Gesù entra nel cuore di ciascuno, donna o uomo, che gli si rivolge. «Integrale è un rapporto educativo che raggiunge il centro della persona, il cuore. Per questo san Giovanni Bosco scrisse che «l educazione è cosa del cuore (29 gennaio 1883). Ma «cuore va inteso in senso biblico: non è solo la sede dei sentimenti, ma il nucleo dell essere umano, il fulcro delle sue decisioni e dei suoi affetti. Gli insegnanti di Religione hanno una carta in più rispetto agli altri, che compensa gli svantaggi dovuti a una legislazione ancora in parte inapplicata (pensiamo alle questioni dell ora alternativa e alla collocazione oraria della Religione): la possibilità di interessarsi davvero del ragazzo, e non solo di una ssua qualità o capacità. Molti rragazzi lo percepiscono e ne ssono grati ben oltre le pareti e ggli anni della scuola. a cura di Paolo Usellini /QDRHCD D #HQDSSNQD 4 BHN Scuola della Diocesi di Novara Ormai è evidente che ogni aspetto della vita che sia un problema o una risorsa va affrontato in modo integrale, per evitare danni e cortocircuiti . Penso ad esempio all ecologia, all economia, alle questioni sociali, alle relazioni affettive, alla medicina, alla vita di fede e così via. convinzione sempre più diffusa che sia necessario un approccio integrale anche e soprattutto nel campo educativo. Colgo due aspetti, tra i tanti possibili, pensando soprattutto agli insegnanti di Religione. Il primo aspetto riguarda la persona che entra nei processi educativi. Nessun bambino, ragazzo o giovane deve essere ridotto alla sola mente, al solo corpo, al solo spirito o ai soli sentimenti. Tutte le dimensioni dell essere umano entrano in gioco insieme nel processo educativo: intelligenza, volontà, affetti, corporeità, spiritualità. Non avrebbe senso una pedagogia «a strati , delegando, ad esempio, a una «agenzia educativa (la scuola) la formazione dell intelligenza e della volontà, a un altra la crescita corporea (società sportive e simili), a una la spiritualità (parrocchie e affini) e alla famiglia, o più spesso ai social, gli affetti. un immaginario diffuso, che però non risponde alla necessità di un approccio olistico, cioè davvero «personale . Non a caso negli ultimi decenni la Chiesa lo richiama spesso, auspicando e favorendo a tutti i livelli le «alleanze educative fra coloro che sono coinvolti nel processo della crescita dei ragazzi. Porsi come facilitatori per l incontro, l a- L Ora di Religione Mons. Erio Castellucci Arcidiocesi di Modena-Nonantola 7 Marzo 2024 Primo piano FORMAZIONE IDR Un approccio integrale