FORMAZIONE IDR Psicologia: i bambini oggi I vantaggi di costruire una comunità professionale di insegnanti Progettare l educazione in classe sono già formate interazioni più frequenti tra quelli che eccellono, oppure tra persone che si scoprono per qualsiasi motivo più simpatiche e con interessi condivisi. Ciò si manifesta dal modo in cui si fanno vedere i compiti corretti o dal come, se si vuole formare un gruppo, tendono ad aggregarsi o a escludere altri. I migliori vogliono primeggiare, farsi interrogare, accostano spesso l insegnante per far vedere quello che hanno fatto e avere riconoscimenti. Sono impulsivi nel reagire a qualsiasi urto o provocazione. I momenti di conflitto o di dispetto di uno verso l altro non sono frequentissimi, ma accadono. Le reazioni alle volte sono anche forti. Mario Comoglio Docente ordinario emerito Università Salesiana Roma Concludiamo questa serie di articoli con una visione più ampia rispetto a quella dei precedenti. Ora ci chiediamo: «Quali limiti alla nostra attività si riscontrano? Quali sono più significativi e quali meno? Quali sono i più diffusi tra gli studenti? Quali sono le origini interne o esterne alla scuola? Come si fa a intervenire educativamente? . Premesse RIFLESSIONE DELL INSEGNANTE (o degli insegnanti). Ritengo che i ragazzi dispongano di una «bontà naturale . La scuola è un aiuto per la loro crescita, ma credo anche che essi vogliano conoscere sé stessi e scoprire le proprie capacità, quello in cui sono bravi e anche meglio degli altri. Essi, sono fondamentalmente persone in relazione. Vengono a scuola per trovare amici, per relazionarsi con altri coetanei, per condividere le loro gioie e i loro sogni. Sperano di conoscere altre persone, giovani e adulti, che sono lì per le stesse ragioni. Scoprono persone diverse da loro e altre che assomigliano di più, con cui possono parlare dei loro problemi e condividere esperienze. Si sentono più sicuri sapendo di essere in gruppo e che gli altri non sono dei nemici contro cui combattere. Passano la maggior parte del loro tempo con i compagni e possono conoscersi bene. Si identificano con altri ragazzi che hanno gli stessi gusti, interessi, forma di pensare e linguaggio. Spe- Esaminata la situazione, si nota una tendenza comune ad agire in genere in modo individualistico. Però, se una parte o alcuni insegnanti formano una comunità professionale condivisa, questi si trovano in gruppo e condividono le impressioni fino a concordare una diagnosi della situazione e scelte operative condivise. Propongo un esempio concreto di costruzione di comunità che il lettore potrà condividere nei passaggi anche se non nelle scelte. Condivisione degli obiettivi Dopo osservazioni ed esperienze in classe con i ragazzi, uno scambio di riflessione nella comunità professionale può far emergere una simile visione. LA SITUAZIONE. Gli studenti della mia classe manifestano una tendenza a non sentirsi bene «insieme e a non percepirsi come «comunità . Si L Ora di Religione 10 Aprile-Maggio 2024
PSICOLOGIA - Progettare l’educazione in classe di Mario Comoglio