Reinterpretare le parabole SECONDARIA I GR. Alessandro Basso Sacerdote salesiano e docente La parabola del figlio prodigo Allargare lo sguardo Dovendo introdurre la parabola del «Padre misericordioso», una riflessione sorge spontanea: alzi la mano chi non ha mai letto il testo L abbraccio benedicente di Henri J. Nouwen (per citare uno dei pi noti best-seller su questo argomento) o, comunque, alzi la mano chi non ha mai letto nulla su questo argomento. Si tratta, infatti, di uno dei brani pi noti del Nuovo Testamento e anche uno dei pi spendibili, proprio per il suo valore universale. Per questi motivi ci troviamo davanti a una delle prime parabole con cui i nostri ragazzi entrano in contatto fin da quando sono piccoli. Molte volte mi capitato di sentire parroci che preparavano i ragazzi alla prima Confessione utilizzando questo testo, e molte volte ho assistito a ritiri spirituali il cui fulcro era proprio questo brano. Forse, per , proprio il suo uso inflazionato, unito a un modo di presentarla spesso in modo infantile, ha reso (o rende) questa parabola sterile e scontata. 46 L Ora di Religione Novembre 2024 Innanzitutto, vediamo che fin dal nome che stato attribuito a questo testo, non abbiamo le idee troppo chiare. Perch ? In passato andava di gran moda definirla «la parabola del figliol prodigo», ponendo l accento sulla figura del figlio minore, modello e campione per tutti coloro che usano male le proprie ricchezze. In seguito, complice forse anche il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco per il 2016, ormai tutti la chiamano «la parabola del padre misericordioso», concentrando l attenzione sulla figura di quest uomo che accoglie nuovamente in casa propria il figlio dalle mani bucate. Ges , per , introducendo il brano per il suo uditorio non ne d un titolo, ma semplicemente inizia raccontando che «Un uomo aveva due figli ». Cos facendo Ges ci mostra che occorre non dimenticare una visione d insieme, che invece quello che capita quando si fa lo zoom su un punto solo, perdendo, per forza di cose, tutto il resto. Concentrarsi esclusivamen-