FORMAZIONE IDR Insegnanti e genitori: non solo tecniche efficaci Necessit di empatia L attuale contesto socioculturale presenta una societ nella quale il fallimento risulta difficile da accettare e ci si pone con resistenza di fronte alle difficolt . Gli insegnanti si trovano a dover comunicare ai genitori non solo rendimenti scolastici negativi, ma anche disagi quali iperattivit , difficolt di apprendimento, deficit dell attenzione, criticit di inserimento nel gruppo. La comunicazione insegnanti-genitori trova spesso gli interlocutori contrapposti tra loro, non consapevoli della corresponsabilit necessaria al fine di costruire una rete educativa che sia in grado di porre famiglia e scuola in un ottica di sostegno collaborativo. Scaturisce l esigenza di fornire agli insegnanti indicazioni utili a strutturare tali comunicazioni, affinch possano essere un sostegno e non intesi come giudicanti o accusatori. Gli studiosi di comunicazione chiariscono che uno scambio comunicativo implica due livelli: il contenuto e il rapporto stesso tra gli interlocutori. Concretamente, come pu fare un insegnante a mettere in atto il valore del contenuto e la creazione del rapporto comunicativo con un genitore? In riferimento al contenuto, necessario che l insegnante approfondisca l argomento della comunicazione che andr a fornire, in quanto la competenza indispensabile quando si trattano disagi scolastici, cognitivi, relazionali; ci pu rassicurare il genitore, in quanto avr un interlocutore che non presenter una sentenza , ma una descrizione oggettiva e possibi- li interventi di risoluzione. Fornire possibilit di azione per l intervento, pone il genitore nel corretto stato d animo di ascolto e non in contrapposizione; comprende di non essere solo ad affrontare il problema, ma che l insegnante parte integrante dell equipe che ha come obiettivo il benessere del soggetto; inoltre ottiene rassicurazione dalla presentazione di un percorso gi codificato e sperimentato. In riferimento al secondo livello della comunicazione, ossia il rapporto tra gli attori del colloquio, ancora prima dell incontro, necessario da parte dell insegnante porsi nella giusta condizione per esercitare l empatia necessaria; pu essere utile porsi alcune domande: quale reazione avrei se ricevessi questa comunicazione relativamente a mio figlio? Quanto sto per descrivere ai genitori pu generare in loro sensi di colpa? Indispensabile la fase di ascolto attivo, necessaria durante tutta la conversazione e nella prima fase di incontro, ponendo al genitore Primo piano Paolo Usellini Preside, Direttore Uff. Scuola Novara domande che gli offrano la possibilit di esprimere se ha gi avuto la percezione di manifestazioni di disagio. Il genitore comprende la fiducia verso la sua opinione e percepisce un accoglienza, che considera le aspettative, probabilmente negative, create in seguito alla convocazione. L alleanza educativa che si crea tra famiglia e scuola pone le proprie basi su collaborazione e non su colpevolizzazione e offre agli allievi un supporto coeso, amplificando la capacit di sostegno. Dott.ssa Elisabetta Maio Pedagogista - Coordinatrice genitoriale L Ora di Religione Novembre 2024 7
PRIMO PIANO - Necessità di empatia di Elisabetta Maio