FORMAZIONE IDR Una riflessione sull IRC in occasione del 40° anniversario dell Intesa Regole di vita o valori? L approssimarsi del 40° anniversario della firma il 14 dicembre 1985 dell Intesa fra la Conferenza Episcopale Italiana e il Ministero della Pubblica Istruzione, in attuazione dell Accordo di revisione del Concordato Lateranense, insieme alle nuove sfide educative e culturali poste dal contesto attuale e all alta adesione degli avvalentisi (84,05%), hanno mosso i vescovi a sottolineare e rilanciare il contributo dell insegnamento della Religione cattolica (IRC) come occasione in cui si esprime il servizio della Chiesa alla comunit scolastica e l alleanza educativa che sottesa. scritto nel comunicato finale del Consiglio permanente della CEI, vissuto a Roma a inizio ottobre. In quest ottica viene spiegato stato presentato un primo schema per una Nota sull IRC, con l obiettivo di fare sintesi fra «cose antiche» e «cose nuove», attingendo dal lungo cammino percorso e dall esperienza attuale per metterlo a disposizione dei bambini e dei giovani che oggi affrontano il cammino della crescita. Fra i temi che il testo dovr approfondire vi sono il ruolo della cultura religiosa nel percorso educativo, le trasformazioni sociali e culturali intervenute in questi anni, soprattutto sul piano del pluralismo religioso, le caratteristiche essenziali del profilo concordatario dell insegnamento della Religione nella scuola, la formazione iniziale e permanente degli insegnanti, la responsabilit delle comunit cristiane nei confronti dell IRC, in particolare nel «generare» e riconoscere nuove vocazioni all educazione e all insegnamento. Non solo. Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della CEI, ha voluto «parlare di emergenza educativa» che significa «parlare del futuro». Aggiungendo, a proposi- Primo piano A cura di Paolo Usellini Preside, Direttore Uff. Scuola Novara to delle «notizie di violenze e morte nei contesti affettivi, deputati a essere contesti di fiducia», che i vescovi italiani sono «preoccupati sia per la violenza, l istintivit , la mancanza di progetto, sia perch si tratta di giovani a cui dovremmo saper trasmettere ragioni di vita e di speranza». Il segretario generale della CEI ha continuato: «Non basta comunicare regole di vita. Quando una societ non riesce a trasmettere questi valori, il tessuto sociale si indebolisce. Ecco perch l emergenza educativa riguarda l intera societ ». Di qui la necessit di «sfidare la mentalit nichilista per capire se sia possibile un futuro di speranza». Sul piano pastorale, per Baturi occorre «rafforzare gli ambiti frequentati dai giovani, a partire dagli oratori, tramite proposte educative capaci non solo di intercettare i giovani, ma di influire sulla loro capacit di relazioni armoniose partendo dalla proposta cristiana». L Ora di Religione Gennaio 2025 7