FORMAZIONE IDR Gli aspetti storico-razionali del Cristianesimo e la testimonianza dell insegnante Primo piano A cura di Paolo Usellini Preside, Direttore Uff. Scuola Novara Il futuro dell IdR Oggi l insegnamento della Religione cattolica nelle scuole sembra a molti un elemento anacronistico del nostro sistema scolastico. Nella societ e nella cultura la religione sta diventando un tab , qualcosa di cui meglio non parlare perch porta un disturbo e un fastidio alle coscienze; oppure se ne parla in termini problematici, dal momento che la religione viene percepita come un fattore «divisivo» all interno della convivenza. Nonostante l avanzare della secolarizzazione, l insegnamento facoltativo della Religione a scuola scelto dall 84% degli studenti (dato del 2023/24). Anche se con significative differenze tra Nord (77%), Centro (84%), Sud (96%) e tra i diversi gradi scolastici, nessun sottogruppo scende sotto il 50%. quindi evidente che, anche in una societ laicizzata, questo insegnamento mantiene una sua funzione proprio in quanto IRC, e da questa constatazione occorre partire per una riflessione sul suo futuro. In questa situazione non opportuno che gli IdR cedano alla tentazione di conciliare i contenuti del loro insegnamento con la mentalit dominante, svuotandoli della loro specificit , cos ben evidenziata anche dalle Indicazioni nazionali attualmente in vigore. Con tutte le buone intenzioni di essere il pi «inclusivi» possibili, si eliminano parti rilevanti di aspetti storici, dottrinali, morali, sociali, ecc. specifici della «materia». Se di materia scolastica si tratta pu essere utile richiamare due riflessioni. Una prima riflessione mi suggerita dalla riconsiderazione delle Indicazioni nazionali, in cui vengono spesso messi in evidenza gli aspetti storico-razionali del Cristianesimo, che ha impastato lungo i secoli l arte, la letteratura, la filosofia, le scienze, la morale privata e pubblica, le leggi, i costumi e in generale il modo di vivere occidentale. Il Cristianesimo un evento storico in sviluppo: lo si pu quindi studiare e lo si deve conoscere in quanto nel bene e nel male ha contribuito a costituire il nostro passato e continua a essere una radice viva di quello che siamo oggi. Una attenzione all eredit storica, con una metodologia narrativa-descrittiva pu offrire la possibilit di coinvolgere l esperienza attuale degli studenti, suscitando domande e curiosit , mettendo in atto un processo di ricerca personale e di verifica di ci che viene incontrato nella scuola. La seconda riflessione riguarda la figura dell IdR che appare portatrice di specifiche caratteristiche che si aggiungono al suo profilo professionale e lo completano. Tra queste il tratto distintivo pi vistoso rappresentato dal fatto che esso legato da due «fedelt »: allo Stato, perch all interno di una struttura, la scuola, a lui legata sul piano istituzionale; e alla Chiesa cattolica, da cui riceve un mandato specifico. Proprio in questa situazione, potremmo trovare alcune indicazioni che fanno emergere meglio il contributo che l IdR pu dare alla domanda educativa. In ci un punto di riferimento interessante potrebbe essere il documento Il laico cattolico testimone della fede nella scuola. Offre una riflessione organica sulla vocazione dell insegnante cattolico e sulle responsabilit educative nella scuola. Angelo Teruzzi Direttore Ufficio Scuola Diocesi di Alessandria L Ora di Religione Febbraio 2025 7
PRIMO PIANO - Il futuro dell’IdR di Paolo Usellini