IRC ed educazione scolastica SECONDARIA I GR Educare al desiderio «I desideri non vengono mai donati senza il potere di realizzarli. Sta a te impegnarti per farlo». (Richard Bach) RIFLESSIONE PEDAGOGICA 1. Un apparente contraddizione Chi educa, genitore o insegnante, sperimenta quella che pare essere una contraddizione: da una parte si rende conto che per educare importantissimo supportare le inclinazioni naturali, gli interessi, i desideri degli educandi; dall altra percepisce quanto sia decisivo far percepire loro, al contempo, che esistono limiti invalicabili che non sono soggetti al proprio arbitrio. Come conciliare, dunque, mentre si educa, il supporto a ci che gli educandi desiderano con l autorit che a volte blocca i loro desideri? 2. Desiderio e capriccio Per tentare una risposta, conviene anzitutto distinguere il desiderio dal capriccio. Quest ultimo espressione di un bisogno immediato connesso con qualche oggetto che si desidera possedere. Per esempio, un capriccio la scelta del tipo di brioche che si intende mangiare a colazione (con la crema, con la marmellata, integrale, ecc.). La soddisfazione di un capriccio non una necessit vitale, ma pu essere percepita come tale se il bisogno da cui sorge concepito come irrinunciabile. 44 L Ora di Religione Settembre-Ottobre 2025 Al contrario, il desiderio non connesso a questo o quell oggetto che si desidera consumare per capriccio, ma a ci che dona senso alla vita stessa. connessa al desiderio la scelta della professione o la scelta di costruire una relazione stabile con qualcuno. Quindi, ci a cui il desiderio mira la realizzazione di aspirazioni profonde dell animo connesse con il significato del proprio esistere. Aspirazioni connesse con una dimensione vocazionale: il desiderio «chiama» a realizzare ci a cui ci si sente interpellati.