te, avendo contratto dei debiti . Bassanio allora raccontò di aver chiesto denaro in prestito ad Antonio, il quale a sua volta se l era procurato da Shylock, l ebreo, e dell accordo secondo il quale Antonio si era impegnato a cedere una libbra di carne se non l avesse ripagato entro la data fissata. Quindi Bassanio lesse la lettera di Antonio, che recitava così: Caro Bassanio, le mie navi sono tutte perse, ma il contratto con l ebreo deve essere rispettato. Dunque, siccome credo che mi sia impossibile sopravvivere al suo pagamento, desidererei vederti prima di morire. Tuttavia, non sentirti impegnato: se il tuo affetto per me non ti sprona a raggiungermi, strappa questa mia lettera . Oh, amore mio , disse Porzia, lasciate perdere ogni altra cosa e partite immediatamente: avrete oro in quantità venti volte superiore al denaro che vi è necessario, prima che questo generoso amico perda un solo capello a causa del mio Bassanio; voi mi sarete caro quanto è caro il prezzo che pago per voi . Porzia espresse poi il desiderio di sposarsi prima della partenza di Bassanio, di modo che egli avesse legalmente accesso al suo patrimonio; quindi, quello stesso giorno, si celebrarono le nozze sia di Bassanio e Porzia che di Graziano e Nerissa. Subito dopo il matrimonio, Bassanio e Graziano si misero in viaggio in tutta fretta per Venezia, dove trovarono Antonio in prigione. Essendo scaduto il termine del pagamento, il crudele ebreo non volle accettare il denaro offerto da Bassanio, e insistette per avere una libbra della carne di Antonio. Era stato fissato il giorno per discutere la spaventosa causa di fronte al doge13 di Venezia; così Bassanio stava attendendo con terribile ansia il giudizio. Quando Porzia aveva salutato il marito, gli aveva raccomandato, rassicurandolo, di portare con sé il suo caro amico al ritorno; ma, temendo che la posizione di Antonio sarebbe stata critica, una volta rimasta sola cominciò a 13 doge: fino al secolo XVIII, la più alta carica della repubblica di Venezia. Poiché riuniva in sé i tre poteri, il doge era anche il giudice supremo. 153