riflettere e a considerare se mai la sua presenza avrebbe potuto essere di una qualche utilità nel salvare l amico del suo caro Bassanio. Così, sebbene avesse dichiarato, per onorare lo sposo, di volersi sottomettere, con mitezza e devozione, alla guida della sua superiore saggezza, ritenendo ora di dover intervenire a causa del pericolo che correva l amico del suo adorato marito, non dubitò un attimo delle sue capacità e, basandosi unicamente sul giudizio chiaro ed esatto che si era fatta della situazione, decise di andare a Venezia per prendere ella stessa le difese di Antonio. Porzia, avendo un legame di parentela con un giurista, chiamato Bellario, gli scrisse raccontandogli il caso e pregandolo di inviarle la sua opinione e i suoi consigli, nonché una toga da avvocato. Il messaggero che aveva inviato ritornò portando le raccomandazioni di Bellario su come procedere e tutto ciò che le sarebbe servito. Porzia e la sua dama Nerissa indossarono abiti maschili: la prima quelli di un avvocato, la seconda quelli del suo segretario. Così vestite si misero in viaggio immediatamente e arrivarono a Venezia proprio il giorno del processo. La discussione del caso stava per iniziare di fronte al doge e ai senatori di Venezia, quando Porzia entrò nell alta corte di giustizia; consegnò una lettera di Bellario, in cui l esperto avvocato comunicava al doge che avrebbe voluto venire a difendere Antonio ma, essendo impossibilitato da una malattia, richiedeva che fosse concesso all erudito e giovane dottor Baldassarre (questo era il nome che aveva dato a Porzia) di perorare14 la causa in sua vece15. Il doge acconsentì, stupito dal giovane aspetto dello sconosciuto, che era ben camuffato dalla toga avvocatesca e da una grande parrucca. L importate processo ebbe inizio. Cercando con lo 14 perorare: sostenere con fervore, difendere. 15 in sua vece: al posto suo. 154