le labbra; poi scosse dalle stanche spalle il fardello dell avversa fortuna trangugiando il veleno che lo speziale gli aveva venduto e la cui azione fu letale e immediata a differenza della pozione presa da Giulietta, che dava solo una morte apparente; il suo effetto stava per svanire ed ella era sul punto di ridestarsi per lamentare il ritardo di Romeo o, com era il caso, la sua troppa sollecitudine. Era infatti giunto il momento in cui, come il frate aveva promesso, si sarebbe risvegliata; ma, avendo saputo che le lettere inviate a Mantova non erano giunte a Romeo per un improvvido ritardo del messaggero, frate Lorenzo si recò al cimitero, con lanterna e piccone, per liberare la giovane donna dalla sua prigione. Fu dunque sorpreso nel vedere una luce provenire dal mausoleo dei Capuleti, poi del sangue e due spade, e infine Romeo e Paride esangui al suo interno. Prima di poter formulare un ipotesi, di immaginare come tutto questo avesse potuto accadere, Giulietta si destò e, vedendo il frate accanto a lei, riconosciuto il luogo dov era e ricordatasi del motivo per cui si trovava là, chiese di Romeo; ma il frate, avendo udito un rumore, la esortò ad uscire da quel luogo di morte e sonno eterno, perché l essere, al cui potere superiore non potevano opporsi, aveva contrastato i loro intenti; poi, spaventato da un suono di passi che stavano avvicinandosi, fuggì. Quando Giulietta vide la fiala tra le mani del suo amato, capì che il veleno era stato la causa della sua fine. Avrebbe voluto berne i resti se ce ne fossero stati, e baciò le labbra ancor calde di Romeo per trarne le ultime gocce se fossero rimaste; poi, udendo sempre più prossimo un clamore di gente, sfoderò lesta un pugnale che portava con sé e si trafisse il petto, cadendo accanto al suo fedele Romeo. Nel frattempo era giunta la ronda di sorveglianza. Infatti il paggio del conte Paride, avendo assistito alla zuffa tra il suo padrone e Romeo, aveva dato l allarme, che diffusosi per tutta la città ne aveva svegliato gli abitanti i quali, correndo disordinatamente per le strade, e non avendo 192