Sentendo questi discorsi incontrollati, il buon Caio si rese conto che la malvagità delle figlie del re aveva minato la mente del vecchio, rendendolo pazzo. La lealtà del nobile marchese di Kent si manifestò, come mai prima aveva avuto occasione, in atti pratici di essenziale necessità; con l aiuto di alcuni soldati del seguito del re, che gli erano rimasti fedeli, sul far del giorno condusse il suo sovrano al castello di Dover, dove gli restavano forti appoggi e amicizie; si imbarcò poi per la Francia, dove si affrettò a raggiungere Cordelia a corte. Una volta arrivato, le riferì la compassionevole situazione del padre in termini tanto commoventi, e rappresentò così realisticamente la disumanità delle sue sorelle, che questa buona e amorevole figlia, con gli occhi gonfi di pianto, pregò il re suo marito di concederle il permesso di partire per l Inghilterra con un esercito abbastanza potente da poter sconfiggere le sorelle crudeli e i loro mariti e restituire così il trono al vecchio re suo padre. Essendole stata concessa questa possibilità, si mise subito in cammino e ben presto sbarcò a Dover con le armate reali. Nel frattempo Lear, la cui la mente era offuscata dalla follia, si era in qualche modo sottratto alla custodia dei guardiani alle cui cure il marchese di Kent lo aveva affidato. Fu ritrovato da alcuni ufficiali del seguito di Cordelia, mentre vagava, in condizioni pietose, nelle campagne attorno a Dover, urlando canzoni in preda alla pazzia; portava in testa una corona che egli stesso si era fatta con fili di paglia, ortiche e altre erbacce raccolte nei campi di grano. Secondo il parere dei medici, Cordelia, sebbene desiderosa e impaziente di rivedere il proprio padre, si lasciò convincere a rimandare l incontro ad un momento più favorevole, quando il re avesse recuperato una maggiore pacatezza, grazie al sonno e alle erbe curative che gli avevano somministrato. Presto questi abili medici, a cui Cordelia aveva promesso tutti i suoi ori e suoi gioielli in cambio della guarigione del padre, rimisero Lear in condizione di vedere la figlia. 217