siete . Allora , minacciò la regina, se mi dimostri così poco rispetto, ti lascerò a coloro che hanno più autorità per parlarti , e si accinse a far chiamare il re o Polonio. Ma Amleto, ora che aveva l occasione di restare solo con lei, non l avrebbe persa; così la trattenne per tentare di persuaderla, con le parole, mostrandole quanto fosse perversa la sua vita; la afferrò saldamente per un polso e la fece sedere. Spaventata dai suoi modo risoluti e temendo che nella sua pazzia potesse farle del male, ella gridò; allora si udì una voce provenire da dietro gli arazzi: Aiuto, aiutate la regina! . Al sentirla Amleto credette che vi fosse nascosto il re, ed estratta la spada l affondò, come se infilzasse un topo, là da dove proveniva l invocazione, finché la voce cessò, dal che dedusse che chi si trovava lì era morto. Ma quando trascinò fuori il corpo, vide che non si trattava del re bensì di Polonio, il vecchio, zelante consigliere, che si era appostato come una spia dietro gli arazzi. Ahimè! , esclamò la regina, quale sconsiderata e sanguinaria azione hai commesso! . Sì, madre, un atto sanguinario , replicò Amleto, ma non iniquo25 quanto il vostro, che avete ucciso un re e sposato suo fratello . Amleto era andato troppo in là per potersi fermare. Ora si trovava nella disposizione migliore per parlare apertamente a sua madre, e così fece. Sebbene le colpe dei genitori debbano essere rimproverate dai figli con indulgenza, tuttavia nel caso di grandi crimini è ammissibile che un figlio parli, persino alla propria madre, con una certa severità, se si intende, grazie a questa, non solo esecrare26, ma fare il suo bene e distoglierla da un comportamento dissoluto27. Il virtuoso principe raffigurò alla regina, con parole toccanti, la turpitudine28 della colpa di essersi dimentica- 25 iniquo: ingiusto. 26 esecrare: detestare, maledire. 27 dissoluto: corrotto, assolutamente immorale. 28 turpitudine: vergogna. 241