Queste e altre azioni di tal fatta allontanarono da Macbeth i suoi vassalli più nobili. Coloro che ne ebbero la possibilità, fuggirono per dar man forte a Malcom e Macduff, i quali stavano avanzando con il potente esercito raccolto in Inghilterra; gli altri auguravano segretamente il successo a questi ultimi, sebbene non osassero contribuirvi apertamente per paura di Macbeth. Il reclutamento dei suoi uomini procedeva con lentezza: tutti, infatti, odiavano il tiranno, nessuno più gli dimostrava rispetto né, tanto meno, affetto, nessuno aveva più fiducia in lui. Cominciò allora a desiderare la pace di Duncan, che egli aveva assassinato, commettendo il più nero tradimento, ma che ora riposava imperturbato nella sua tomba: né la spada o il veleno, né l’odio dei concittadini o le armate straniere potevano colpirlo più. Mentre le cose così procedevano, la regina, incapace di sopportare oltre il peso del rimorso per le colpe commesse e l’odio di tutti, morì, secondo l’opinione comune, togliendosi essa stessa la vita. Ella era stata la sola compagna di Macbeth nelle sue imprese sanguinarie; in lei egli poteva di tanto in tanto cercare effimero sollievo dai terribili sogni che affliggevano entrambi ogni notte; così rimase solo, senza nessuno che lo amasse o si preoccupasse per lui, senza un confidente con cui condividere i suoi malvagi disegni. Egli incominciò a diventare indifferente alla propria vita e a desiderare la morte; ma l’imminente arrivo dell’armata di Malcom ridestò in lui ciò che restava del suo antico valore e decise di morire - come egli stesso disse - “indossando l’armatura”. Inoltre le vuote promesse delle streghe gli avevano ispirato una falsa speranza; egli infatti ricordava le parole degli spiriti infernali, secondo cui nessun essere nato da donna lo avrebbe ferito, né sarebbe stato battuto finché il bosco di Birnam non fosse avanzato verso Dunsinane, evento che gli pareva inverosimile. 29 : temporaneo, passeggero. 29 effimero