Entra Macbeth
Grande Glamis! nobile Cawdor! Più grande di ambedue, per l’augurale saluto dell’avvenire! La tua lettera mi ha trasportata al di là di questo ignaro presente, ed io sento già il futuro in quest’attimo stesso.
Macb. Mio carissimo amore, Duncan giunge qui stasera.
L. Macb. E quando va via di qui?
Macb. Domani, secondo le sue intenzioni.
L. Macb. Oh, quel domani non vedrà mai il sole! La vostra faccia, signore mio, è un libro in cui gli uomini possono leggere strane cose; per ingannare i tempi, assumete l’aspetto stesso dei tempi: abbiate il “benvenuto” nell’occhio, nella mano e sulla lingua; prendete l’apparenza del fiore innocente, ma siate il serpe che sta sotto. Bisogna occuparci di colui che arriva: e voi affiderete a me il disbrigo della grande faccenda di questa notte, che sola potrà dare a tutte le nostre notti e i giorni avvenire assoluta sovrana autorità e signoria...
Macb. Ne riparleremo.
L. Macb. Solamente, mostratevi sereno; mutar di aspetto è cosa della quale si deve aver sempre paura. Lasciate a me tutto il resto.
[Escono.

  1. Commenta il brano teatrale in tutti i suoi aspetti (di contenuto,
    significato, stile ...) con l’aiuto dell’insegnante.

Scheda tematica Amore, Potere, Morte pp. 296