L’ambientazione campestre e soprattutto pastorale era assai frequente nella poesia e nel teatro elisabettiano, che si ispiravano a modelli dell’Europa continentale tra cui i classici latini e greci, nei quali lo scenario agreste era ricorrente. Tuttavia i pastori richiamavano anche una realtà concreta del XVI secolo: l’allevamento delle pecore legato all’openfield. All’inizio del Seicento, regioni periferiche del Bacino di Londra erano diventate bocages (letteralmente: boschetti), pascoli destinati al bestiame da latte, spesso associati alla coltivazione di campi ricavati all’interno di fitte foreste, come quella di Arden. Certamente i pastori del palcoscenico avevano poche somiglianze con quelli reali, la cui vita era assai meno serena, gioiosa e rassicurante. In teatro, e quindi nel nostro racconto, il mondo pastorale rappresenta piuttosto un universo parallelo a quello della città e della corte: simboleggia una vita naturale, semplice, non competitiva, senza disparità sociali. L’umanità della foresta appare più buona e generosa di quella delle splendide corti; nonostante ciò, il modello cortigiano risulta sempre vincente. 1 Rileggendo i brani sulla vita di Perdita tra i pastori, stabilisci quali delle affermazioni precedenti trovano una conferma. 2. Esamina il comportamento del pastore che raccoglie la neonata abbandonata: conferma o smentisce quanto detto sopra? 3. La festa della tosatura (cfr. n. 11) è la cornice in cui hanno luogo diverse forme di rinascita: spiega di chi, di che cosa e come. L’ambiente Il mondo pastorale 1 Il racconto inizia con una situazione felice (“vivevano un tempo in perfetta armonia ...”) subito turbata (“Da allora iniziarono le pene della buona regina ...”), che si ricompone come prima, o forse ancor più felicemente (“... la più felice delle madri e delle regine”) dopo molte peripezie. Segnala l’inizio di ognuna delle varie peripezie, citando come sopra l’esordio della sequenza. 2. Il racconto copre un lunghissimo arco di tempo, nonostante la sua brevità. Quanti anni, e da cosa lo si deduce? 3. La narrazione fa quindi ricorso, anzitutto, all’ellissi di lunghe parti della storia. Indica dove. 4. Anche il flash-back viene più volte utilizzato. Dove? 5. L’agnizione (riconoscimento della vera identità di un personaggio, capace di cambiare il corso degli eventi) è un tòpos molto utilizzato in questo racconto. Indica dove, e commenta l’ultima, spettacolare agnizione. La struttura e le tecniche narrative