2. LE OPERE 2.1. Lo stile Accostandosi alla purezza della propria individualità, ossia esaltando nella sua opera una dichiarata vena autobiografica, Federigo Tozzi supera le due correnti in voga ai suoi tempi e che, agli esordi, lo avevano certamente influenzato: l esperienza vociana e quella verista. La passione per l antica tradizione senese e l interesse per quella nuova scienza che è la psicologia, inoltre, creano una forte tensione tra antico e moderno, dando origine ad un nuovo tipo di romanzo in cui la sensibilità di un grande artista si innesta nella tradizione passata, rinnovandola. Verga, d Annunzio, Pirandello, autori a lui contemporanei e da lui ammirati, si riflettono certamente nella sua opera, aiutandolo a dilatare le proprie esigenze stilistiche: l aderenza alla realtà, la forte tensione lirica, la naturale minaccia del male e della sofferenza. Il suo particolarissimo modo di essere scrittore si rispecchia sul linguaggio, del quale Tozzi fu un attento studioso, caratterizzato dagli armonici innesti di parole popolari, derivate dalla più antica tradizione senese, su una lingua classicamente italiana. Ma il suo sforzo massimo fu quello di far diventare queste parole anima e sangue , facendo sparire da esse il sapore profondo di una cultura preparata, accanita , spogliandole di qualsiasi lustratura estetica per sposarle invece con le immagini interiori ed esteriori di ciò che stava vivendo. Il linguaggio, allora, cominciò a seguire il ritmo delle sensazioni e degli stati d animo, spogliandosi di qualsiasi falsificazione letteraria, lasciando che la fisionomia sociale e regionale dell autore e dei personaggi scivolasse anche nelle parole, nelle frasi, nella veemenza visionaria di una realtà che è ad un tempo concretezza e metafisica, realtà e morale, autobiografia intima e parabola universale. 21