Capitolo 3 Per i tre fratelli Gambi, il cibo è lo strumento di un lento suicidio. In questo capitolo cominciano a delinearsi le loro malattie fisiche, che derivano da quelle interiori. Anche la litigiosità dei fratelli Gambi ha alcune evidenti caratteristiche patologiche e sfocia in una sorta di isteria, che li fa passare repentinamente dal riso al pianto. Su di loro sembra gravare una colpa originaria, che simbolicamente viene rappresentata con la falsificazione della cambiale e, come in una maledizione, ne condiziona i caratteri. Al di là del cannovaccio narrativo traspare chiaramente la natura simbolica e psicologica del realismo tozziano, che mette in risalto un universo di malattia esistenziale, incombente ed ossessivo, minaccioso e gravido di violenza e di mistero.