Capitolo 4 Il negozio dei fratelli Gambi è in grave passivo ed essi hanno ottenuto una garanzia da un facoltoso cittadino di Siena, che avalla la cambiale firmata da Giulio. Perdurando lo stato fallimentare, Giulio falsifica la firma del suo benefattore su altre cambiali, imboccando così la via di una rovinosa degradazione, di una dissoluzione economica e morale. In questo capitolo, Tozzi gioca sui diversi registri psicologici dei personaggi, presentando il cavaliere Orazio Nicchioli in una luce fortemente ambigua ed ironica. Compare anche la città di Siena, descritta come se si trattasse di un vero e proprio personaggio, con una sua tragica presenza fatta di potente desolazione, di accesi cromatismi, di contorte architetture e drammatici scorci geografici.