CAPITOLO 10 Caddi in ginocchio in muto raccoglimento, versando lacrime di gratitudine, perché all improvviso il futuro appariva chiaro davanti alla mia anima. Escluso dalla società per la mia colpa precedente, venivo in compenso condotto verso la natura, che avevo sempre amato, mi venivano dati la terra quale ricco giardino, lo studio quale guida e forza della mia vita, la scienza quale suo scopo. Non era stata una mia decisione. Da allora ho cercato solo di descrivere fedelmente e con zelo silenzioso, assiduo e rigoroso1 ciò che compariva alla mia vista interiore,2 chiaro e perfetto nella sua forma originale. La soddisfazione del mio amor proprio dipendeva da come riuscivo a far coincidere la rappresentazione con l immagine primitiva.3 Balzai in piedi per prendere possesso, con un rapido sguardo, del campo in cui, in futuro, intendevo raccogliere i frutti.4 Mi trovavo sulle alture del Tibet5 e il sole, che avevo visto sorgere poche ore prima, stava già calando qui, nel cielo crepuscolare. Attraversai l Asia da oriente verso occi- 1 assiduo e rigoroso: costante e inflessibile. 2 ciò che...vista interiore: ciò che percepivo nel mio animo, le cose di cui prendevo coscienza 3 far coincidere...primitiva: descrivere in modo fedele quello che vedevo. 4 del campo...i frutti: quest immagine metaforica si riferisce allo studio della natura e della geografia e i frutti sono le conoscenze che il protagonista intende acquisire. 5 Tibet: l altipiano più grande del mondo, situato tra il Turkestan e la Cina. 113