immaginare molte cose. Mina era veramente una fanciulla amabile, buona e pia. Io avevo incatenato a me la sua immaginazione; nella sua umiltà, non sapeva perché l avessi ritenuta la sola degna di essere guardata e ricambiava il mio amore con tutto l impeto giovanile di un cuore innocente. Amava come amano le donne, sacrificandosi, dimenticando se stessa, dedicandosi interamente a colui che era la sua vita, senza curarsi di niente altro, anche se ciò avesse causato la sua rovina. E questo significa che amava veramente. Io invece - oh, che ore terribili, terribili eppur degne di essere rievocate! - ho pianto spesso sul petto di Bendel quando, risvegliandomi da un primo attimo di ebbrezza incosciente, mi osservavo con lucidità: io, senza ombra, avevo rovinato quell angelo con malvagio egoismo, avevo carpito22 con la menzogna quell anima pura. Allora decidevo di rivelarmi a lei e giuravo solennemente di staccarmene e di fuggire; poi, però, scoppiavo nuovamente in lacrime e concertavo23 con Bendel come avrei potuto incontrarla, la sera, nel giardino dell ispettore forestale. Altre volte ingannavo me stesso, riponendo grandi speranze nell imminente visita dello sconosciuto in grigio, ma ricominciavo a piangere quando mi accorgevo di aver cercato invano di crederci. Avevo calcolato il giorno in cui mi aspettavo di rivedere quell uomo spaventoso; aveva infatti detto tra un anno e un giorno e io prestavo fede alla sua parola. I genitori di Mina erano due persone anziane, buone e oneste, che amavano molto la loro unica figlia. La nostra relazione li colse di sorpresa, quando ormai era divenuta una realtà, ed essi non sapevano come comportarsi. Prima non avevano nemmeno sognato che il conte Peter potesse pensare alla loro figliola; ora, egli addirittura l amava e ne 22 carpito: preso con l astuzia. 23 concertavo: mi mettevo d accordo, stabilivo. 64