rubare il pugnale, senza dubbio per l enorme fortuna incastonata sul fodero. Luigi l aveva messo sotto il guanciale; eravamo nello stesso letto. Una lampada emanava una luce fioca. Io stavo dormendo, ma Luigi era sveglio e gli sembrò di scorgere una figura indistinta avvicinarsi al letto. Sfoderò il coltello dalla custodia; era pronto, non impacciato da vestiti ingombranti, poiché faceva molto caldo e non ne avevamo indossati. Improvvisamente l indigeno si sollevò accanto al letto, si chinò su di me con la mano sollevata e armata di uno stiletto,25 mirando alla mia gola; ma Luigi lo afferrò per il polso, lo buttò a terra e infilò il proprio coltello nella gola dell uomo. Questo è tutto. Wilson e Tom fecero un lungo respiro e, dopo aver commentato la tragedia, lo Zuccone disse, prendendo la mano di Tom: Ebbene, Tom, per puro caso non ho mai dato un occhiata ai vostri palmi; forse avete qualche piccolo, discutibile segreto che deve essere ... eih! Tom aveva divincolato la mano ed il suo sguardo era molto imbarazzato. Oibò, è arrossito! , disse Luigi. Tom gli lanciò un occhiata torva26 e rispose bruscamente: Ebbene, se è così, non è perché sono un assassino! Il volto dal colorito scuro di Luigi arrossì a sua volta, ma prima che potesse parlare o muoversi, Tom aggiunse con ansiosa precipitazione: Oh, vi faccio mille scuse. Non intendevo questo; mi è sfuggito prima che potessi rifletterci, e sono molto, molto spiacente, dovete perdonarmi! Wilson intervenne a salvare la situazione e appianò27 le cose meglio che poté; vi riuscì egregiamente, almeno per quanto riguardava i gemelli, infatti essi provavano un 25 stiletto: piccolo pugnale dalla lama stretta e molto appuntita. 26 torva: feroce e minacciosa. 27 appianò: sistemò, accomodò. 117