Arthur Porges IL LIBERATORE Il soprannaturale e il sacro hanno spesso sollecitato l immaginazione degli scrittori di fantascienza, ispirando di volta in volta gli esiti più diversi, che vanno dal dio tecnologico di Asimov (L ultima domanda) al misticismo cibernetico di Clarke (I nove miliardi di nomi di Dio), dal monachesimo postatomico di Walter Miller (Un cantico per Leibowitz) all eterno conflitto fra bene e male messo in scena da James Blish (Guerra al grande nulla). Nessuno però aveva, prima di Arthur Porges, affidato la salvezza della Terra, sconfitta in una guerra contro una razza di invincibili superuomini spaziali, all intervento del diavolo in persona, che si presenta alle trattative fra vincitori e vinti per rivendicare i suoi diritti sull umanità. Al di là del taglio umoristico e paradossale, il racconto si configura come una pessimistica parabola sul potere del male, che appare destinato a imporsi sempre e comunque come la legge dominante dell universo. Arthur Porges, nato negli USA nel 1915, è un professore di matematica che si è dedicato alla fantascienza e alla fantasy come scrittore dilettante, pubblicando fino dagli anni 50 racconti di ottimo livello, peraltro mai raccolti in volume. da ARTHUR PORGES, Il liberatore, in Il bambino nel forno, Mondadori, Milano, 1967, titolo originale The Liberator, traduzione di Enrica La Viola 149