Osvaldo Soriano IL RIGORE PIÙ LUNGO DEL MONDO Come spesso accade nella narrativa latinoamericana (basti pensare a Gabriel Garcia Marquez), anche in questo racconto la quotidianità si trasfigura in mito, la cronaca in fiaba, e i confini fra realtà e sogno si fanno labili e incerti: la partita fra la “Estrella Polar” e il “Deportivo Belgrano” diventa, nella rievocazione di Osvaldo Soriano, una titanica lotta di eroi, fra i quali campeggia la figura del “Gato” Diaz, il leggendario portiere che parò il rigore più lungo del mondo. Passione sportiva, amore per la propria terra, nostalgia della giovinezza, gusto del fantastico si intrecciano in un testo che ci fa capire quale grande ruolo rivesta il calcio nella cultura e nell’immaginario popolare del Sudamerica. Triste, solitario y final (1972), Osvaldo Soriano, nato in Argentina nel 1943, è stato operaio, calciatore, attore, giornalista e infine scrittore. Lasciò il suo paese come oppositore nel 1976, quando si instaurò la dittatura militare di Videla, trasferendosi in Francia. Il suo primo libro di successo è stato il romanzo in cui dà prova di una scintillante vena umoristica e grottesca accompagnata da un senso di profonda umanità. da OSVALDO SORIANO, , Einaudi, Torino, 1981. Trad. it. Enrico Cicogna. Quartieri d’inverno