Il primo goal lo segnò la Gagliarda e si levò un urlo che fece tremare il campanile. Peppone con la faccia stravolta si volse verso don Camillo stringendo i pugni per buttarglisi addosso. Don Camillo rispose mettendosi in guardia. Mancava un millimetro al cozzo, ma don Camillo vide con la coda dell’occhio che la gente s’era improvvisamente immobilizzata e tutti gli occhi erano fissi su di lui e su Peppone. “Se ci picchiamo noi, qui succede la battaglia di Maclodio ” disse a denti stretti don Camillo. “Va bene: lo faccio per il popolo” rispose Peppone ricomponendosi. “E io per la cristianità” disse don Camillo. Non accadde niente. Però Peppone, finito dopo pochi istanti il primo tempo, radunò la Dynamos. “Fascisti! ” disse con voce piena di disgusto. Poi afferrò per il collo lo Smilzo , il centrattacco. “Tu, sporco traditore, ricordati che quando eravamo in montagna io ti ho salvato la pelle tre volte. Se entro i primi cinque minuti non segni, questa volta te la faccio, la pelle!”. Lo Smilzo, iniziato il secondo tempo e avuta la palla, partì. Lavorò con la testa, coi piedi, con le ginocchia, col sedere: diede perfino una morsicata al pallone, sputò un polmone, si spaccò la milza, ma al quarto minuto spediva il pallone in porta. Poi si buttò per terra e non si mosse più. Don Camillo andò a mettersi dalla parte opposta del campo per non compromettersi. Il portiere della Gagliarda aveva la febbre per la paura. I rossi si chiusero nella difensiva e non ci fu verso di rompere il cerchio. Trenta secondi prima della fine, l’arbitro fischiò un fallo. Rigore contro la Gagliarda. 13 14 15 : località in provincia di Brescia dove nel 1427 avvenne una grande battaglia vinta dai veneziani contro le armate milanesi. : altro militante di partito, fedelissimo di Peppone. : come combattenti della Resistenza. 13 Maclodio 14 Smilzo 15 in montagna