TECNICHE NARRATIVE In un testo narrativo il narratore, nel raccontare i fatti, può comportarsi sostanzialmente in due modi: o li espone rispettando rigorosamente l’ordine cronologico in cui sono avvenuti, oppure altera quest’ordine raccontando “dopo” ciò che è accaduto “prima”, o viceversa. Definiamo il primo tipo di esposizione con il termine tecnico di , mentre l’insieme delle variazioni a cui l’ordine cronologico degli eventi viene sottoposto con le retrospezioni e le anticipazioni viene definito “ ”. Lo scopo dell’Intreccio è, evidentemente, quello di alimentare la curiosità e l’interesse del lettore nei confronti della storia narrata. Per esemplificare, pensiamo a un caso tipico di narrazione in cui l’Intreccio assume un’importanza fondamentale, e cioè il caso della storia poliziesca di investigazione: è evidente quale immediato calo di interesse si verificherebbe se la vicenda fosse raccontata secondo l’ordine della Favola, partendo cioè dal movente, per passare poi all’esecuzione materiale del delitto e infine alle varie fasi dell’indagine. Intervenendo invece a variare l’ordine degli eventi con l’Intreccio, il narratore farà in modo di rivelare solo alla fine sia il movente, sia le modalità di esecuzione del delitto, sia l’identità del colpevole, ottenendo così un effetto di suspence in grado di coinvolgere il lettore fino all’ultima pagina. Favola e intreccio Favola Intreccio