Allora, uno dopo l’altro, giù, goffi, pesanti, strappando i “cristiania ”, forzando in “slalom” le “curve spazzaneve ”, quelli del pullman le si buttavano dietro, e cercavano di seguirla, di superarla, gridando, canzonandosi, ma tutto quel che facevano era un disordinato diroccare a valle, con scomposti movimenti delle spalle, le braccia coi bastoni tenute avanti, gli sci che s’incrociavano, gli attacchi che saltavano via dagli scarponi, e dappertutto dove loro passavano la neve s’apriva in buche di colpi di sedere, fiancate, di tuffi a capofitto. Da ogni caduta, appena alzavano la testa, con lo sguardo cercavano lei. Attraversando la loro valanga, la ragazza celeste-cielo se ne veniva coi suoi movimenti leggeri, e le pieghe dritte dei pantaloni tesi appena s’angolavano in un molleggio cadenzato, e il suo sorriso non si capiva se fosse di partecipazione alle prodezze e ai contrattempi dei compagni di discesa o invece il segno che non li vedeva neppure. Il sole intanto, invece di prendere più forza avvicinandosi al mezzogiorno, s’intirizziva tutto finché non sparì, come bevuto da una cartasuga . L’aria fu piena di leggeri cristalli senza colore che volavano obliqui. Era il nevischio: non ci si vedeva di qui a lì. I ragazzi sciavano alla cieca, gridando e chiamandosi, e tutti i momenti uscivano di pista e, dài, cadevano. L’aria e la neve adesso erano tutto lo stesso colore, bianco opaco, ma aguzzandoci dentro gli occhi, per poco che si facesse meno denso, ecco scorgevano l’ombra celeste-cielo come sospesa là in mezzo, che volava in qua e in là come su una corda di violino. 10 11 12 13 : effettuando le curve a sci uniti (cristiania) con traiettorie spezzate, e non secondo un ritmo fluido e lineare. : effettuate con le code degli sci divaricate e le punte unite. : precipitare, crollare. : carta assorbente, usata per asciugare l’inchiostro quando si scriveva intingendo la penna nel calamaio. 10 strappando i “cristiania” 11 “curve spazzaneve” 12 diroccare 13 cartasuga