Ritornando a casa, passai dal sarto e mi ordinai un vestito da crociera, con berretto bianco; il sarto mi promise di metterlo subito in lavorazione e di prepararlo in tempo debito. Poi me ne ritornai a casa e dissi a Ethelbertha quello che avevo fatto. La sua gioia fu adombrata soltanto da un dubbio: sarebbe stata in grado, la sarta, di finirle un vestito da crociera prima della partenza? Così son fatte le donne. Il nostro viaggio di nozze, che aveva avuto luogo poco tempo prima, era stato molto breve, cosicché decidemmo di non invitare nessuno e di tenerci il panfilo tutto per noi. In seguito, avrei ringraziato il Cielo per averci fatto prendere quella decisione. Il lunedì, ci mettemmo la nostra bardatura marinara e partimmo. Non ricordo che cosa indossasse Ethelbertha, ma qualunque cosa fosse, le stava a pennello. Il mio vestito era blu scuro, orlato con fettuccia bianca; credo che fosse di grande effetto. Il signor Goyles ci ricevette sul ponte e ci disse che la colazione era pronta. Devo ammettere che si era assicurato i servigi di un cuoco molto in gamba. Quanto alle capacità degli altri membri dell’equipaggio, non ebbi occasione di giudicarle. Però, parlandone ora a mente calma, posso dire che erano dei buontemponi. Secondo la mia idea, non appena gli uomini avessero finito di far colazione, avremmo dovuto levar l’ancora. Io me ne sarei stato a fumare un buon sigaro, con Ethelbertha accanto a me, appoggiato al parapetto, osservando le bianche scogliere della madrepatria scomparire lentamente all’orizzonte. Ethelbertha ed io svolgemmo la nostra parte del programma e aspettammo sul ponte, dove non si vedeva anima viva. “Sembra che facciano il comodo loro” disse Ethelbertha. “Se nello spazio di quattordici giorni devono mangiarsi una metà delle vettovaglie che abbiamo caricato a bordo, avranno bisogno di molto tempo per ogni pasto” risposi. “Sarà bene non costringerli ad affrettarsi, altrimenti non riusciranno a mangiare nemmeno una quarta parte.” “Devono essere andati a dormire” disse Ethelbertha molto tempo dopo. “Sarà quasi l’ora del tè”.