Quasi nessuno riuscì a bere, anche perché nel caos dell’ordinazione collettiva la commessa era fuggita strisciando attraverso le nostre gambe, e alla cassa era finito un tedesco. La signora Buzzi, coperta alla bell’e meglio con dei Cleenex, riuscì a recuperare quasi tutti i bambini, e a vuotare le loro tasche dagli zamponi. Rapezzi uscì con un duomo di Milano fatto di conchiglie alto quasi due metri, che aveva ottenuto presentando lo scontrino per un fernet. Risalimmo al pullman, dove i due della Sempre Avanti! tenevano fermo l’autista mentre Codoni lo schiaffeggiava intimandogli di confessare e di leggergli la mano. Quando eravamo già tutti seduti, arrivò di corsa Galli: dopo il trincio della fotoelettrica si era rimesso insieme alla meglio legandosi un foulard stretto al collo, ma ogni tanto le gambe gli si aprivano e finiva a terra in spaccata. Finalmente partimmo, e giungemmo al casello: sfortunatamente avevamo sbagliato strada ed eravamo a pochi chilometri dal San Bernardo , cosicché dovemmo sentire la partita per radiolina. L’autista fuggì e rapì Codoni, portandolo nella sua carovana; la moglie di Buzzi sparì con uno dei due pugili e Galli andò metà a trovare dei parenti al Tarvisio e metà senza meta. Tornammo a casa, e proprio alle porte di Bologna Buzzi riuscì a legare gli sci, ma rimase impiccato a uno striscione della Fiera campionaria. Erano le tre di notte. Il Bologna perse sei a zero dopo essere stato lungamente in vantaggio. 9 : passo delle Alpi occidentali 9 San Bernardo