Umberto Saba CINQUE POESIE PER IL GIOCO DEL CALCIO Le emozioni della partita, lo stadio, gli atleti, il pubblico, il tifo, l’esultanza per la vittoria e la disperazione per la sconfitta, i colori e i sapori della domenica: il gioco del calcio nella rappresentazione che ne dà un grande poeta come Umberto Saba sembra coincidere in gran parte con la percezione che ne ha il comune spettatore, con il modo in cui questo sport viene vissuto dalla maggior parte di noi. Eppure, al di sotto di questa superficie di sensazioni largamente condivise, avvertiamo che vibra un’emozione misteriosa, una tensione dello spirito che è capace di trasformare l’episodio contingente della partita in una sintesi della vita, in un recupero doloroso e dolcissimo di memorie che da dati biografici personali si fanno valori universali (l’infanzia, la giovinezza, la città natale, gli amici). È proprio questa capacità di arricchire e potenziare l’esperienza parziale fino a farla diventare un comune patrimonio umano che caratterizza la poesia e che dona al suo messaggio il valore di una verità definitiva, anche quando si riferisce a manifestazioni secondarie della storia com’è, in fin dei conti, il gioco del calcio. Canzoniere*, uscito nel 1921 e successivamente arricchito fino all’edizione definitiva (postuma) del 1961*. Umberto Saba (1883-1957) è uno dei maggiori poeti contemporanei. Nato e vissuto a Trieste, vi condusse una vita appartata e lontana dai centri nevralgici della cultura italiana: solo nel 1928, infatti, un numero speciale della rivista “Solaria” a lui dedicato riconoscerà l’importanza e la centralità del poeta triestino nell’esperienza della lirica contemporanea. L’opera fondamentale di Saba è il da UMBERTO SABA, , Mondadori, Milano, 1976. Poesie scelte