É stato solo nel corso degli anni Sessanta che la rigidità dei rapporti umani si è sbloccata ed è stata sostituita da approcci interpersonali più liberi e disinvolti (talvolta anche troppo), fra cui spicca l’uso generalizzato del “tu”. Per assaporare pienamente il clima del racconto possono essere significativi anche altri particolari del contesto, come per esempio i dettagli relativi all’abbigliamento e all’attrezzatura: spiccano elementi come i “copriorecchi di lana”, gli “sbuffi delle camicie a scacchi dentro le cinture”, i “pantaloni tirati, tesi alla caviglia”, le “pelli di foca”, che disegnano un modello di sciatore oggi assolutamente irreperibile sulle piste di sci, popolate da “marziani” equipaggiati con materiali e tecnologie di alta sofisticazione. Notiamo infine come il racconto si svolga in un’epoca antecedente alla larga diffusione dell’elettronica: ce lo rivela il particolare del tesserino che deve essere forato dall’uomo dello skilift, anziché essere passato nel lettore elettronico che dà il via libera con il caratteristico “bip” che ogni sciatore ben conosce. L’immagine complessiva che si delinea è quella di un’epoca in cui lo sci non aveva ancora acquisito le odierne caratteristiche di esasperata specializzazione, ma conservava un’impronta di scampagnata, di festosa avventura domenicale forse un po’ ingenua e sempliciotta, ma certo più serena della dimensione nevrotizzata e ipertecnologica con cui oggi viene spesso vissuta la montagna. APPROFONDIMENTI I Racconti di Calvino La produzione di Italo Calvino è stata copiosa e sempre attestata su un alto livello di qualità, spaziando dal romanzo al racconto, dalla saggistica letteraria alla notazione di costume, tanto che risulta difficile indicare dove lo scrittore abbia offerto il meglio di sé. Non c’è dubbio, tuttavia, che dal punto di vista dell’interesse sociologico l’opera più significativa sono i Racconti, scritti per la maggior parte nell’arco degli anni Cinquanta e riuniti in una raccolta edita nel 1958. Si tratta di oltre cinquanta testi dai quali emerge un acutissimo ritratto dell’Italia del secondo dopoguerra, della ricostruzione e del “boom” economico, ritratta con le sue luci e le sue ombre nel corso di una fase fondamentale della vita nazionale. Un primo nucleo di testi è costituito dai racconti della Resistenza, caratterizzati spesso dalla sovrapposizione, tipica dello scrittore, di toni realistici e toni fantastici: si vedano, per esempio, testi come o , che trasferiscono sul terreno della favola la dura esperienza della lotta partigiana. Ultimo viene il corvo Il bosco degli animali