TECNICHE NARRATIVE Di solito un testo narrativo non si presenta come un blocco unico e indifferenziato, ma si articola in parti o sezioni, ciascuna delle quali assume un carattere autosufficiente presentando un inizio, uno svolgimento e una fine ben individuabili. Queste unità narrative autosufficienti si definiscono sequenze, e possono essere considerate come una specie di “storie nella storia”: fra gli esempi più immediati di una serie di sequenze citiamo i vari capitoli di cui si compone un romanzo, o i vari paragrafi di cui si compone un capitolo. L’analisi di un testo narrativo dal punto di vista della sua strutturazione in sequenze risulta spesso molto utile per comprenderne a fondo le caratteristiche, ricostruire il progetto dell’autore e spiegare gli effetti che il testo suscita sul lettore. Ma, per procedere proficuamente a un’analisi di questo tipo, è necessaria qualche altra precisazione. Diciamo prima di tutto che le sequenze non sono tutte uguali, ma differiscono per qualità e quantità. Per qualità, perché se ne possono distinguere almeno tre tipi: quelle narrative, in cui si descrive lo svilupparsi degli eventi e il procedere dell’azione; quelle descrittive, dedicate alla raffigurazione di personaggi e/o ambienti; quelle riflessive, in cui vengono riferiti commenti e giudizi espressi dal narratore o dai personaggi. Sotto il profilo quantitativo, inoltre, le sequenze presentano dimensioni diverse: generalmente una sequenza si può infatti scomporre in sequenze più brevi, dette “microsequenze”; se poi si aggregano fra loro più sequenze, l’operazione darà luogo a una “macrosequenza” (per esempio, i capitoli di un romanzo o i canti di un poema). Aggiungiamo anche che una sequenza, per essere tale, deve possedere caratteristiche di omogeneità e di coerenza interna sotto il profilo dei personaggi, della lingua e del contesto: non è possibile, insomma, all’interno di una stessa sequenza, introdurre senza preavviso nuovi personaggi, variare bruscamente il registro linguistico o effettuare improvvisi spostamenti nel tempo e nello spazio. Definiti questi punti preliminari, risulterà chiaro come le caratteristiche di un testo narrativo e i suoi effetti sul lettore dipendano in larga misura dal dosaggio dei vari tipi di sequenza: se, per esempio, si vuole ottenere un racconto rapido e incalzante, in cui l’azione sia prevalente, sarà opportuno utilizzare in maggioranza sequenze narrative e di dimensioni limitate; al contrario, una presenza accentuata di ampie sequenze descrittive e riflessive permetterà di elaborare in forma più appropriata un testo di analisi psicologica, storica o sociale. Le sequenze